Sono delusa, amareggiata, arrabbiata, vorrei andarmene ma
non lo farò prima di aver completato il mio mandato. Questo perché nel 2009 ho
preso un impegno con i miei elettori e ho firmato un programma con un simbolo.
Oggi credo ancora in quel programma anche se sono delusa da alcune scelte fatte
dal partito. Ho dimostrato questa mia fedeltà partecipando ieri al consiglio
comunale a Calenzano con la maglietta del Pdl con scritto “L’amore vince sempre
sull’invidia e sull’odio”! . Frase amata dal Presidente Berlusconi. Scommetto
che neanche i coordinatori provinciali avrebbero il coraggio di esibirla! Amo
più io questo partito che loro! Questa è la verità e non starò immobile a
vederlo distruggere a causa dell’egoismo dei soliti personaggi che fino ad oggi
hanno comandato. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono i congressi
provinciali che saranno unitari, cioè si presenteranno i soliti candidati che
sono stati nominati in questi anni dai vertici. Da parte degli eletti non c’è
stato nessuno che ha avuto il coraggio di andare a scontrarsi con i nomi fatti
da Verdini e Matteoli. Il regolamento per i congressi è troppo complicato non
permette a persone che non sono stipendiate dalla politica ma soprattutto che
non hanno le liste dei tesserati, di presentarsi. Questi congressi sono una
bufala! Nessuno ha il coraggio di dire queste cose, anche se sono in molti a
pensarle! Bene, mi dispiace per i vertici, io di coraggio ne ho e lo dimostrerò
al congresso e anche dopo. Ho ricevuto decine di telefonate di iscritti che mi
hanno pregato di andare a rappresentarli al congresso che si svolgerà domenica
alla cooperativa di Legnaia. Anche questa sede è piuttosto “strana”, ma non era
una cooperativa di sinistra? A pensare male si fa peccato ma a volte ci si
azzecca! Ho studiato bene tutta la situazione è ho elementi sufficienti per
impugnare il congresso provinciale di domenica mattina, non anticiperò alla
stampa nessuna notizia, la comunicherò direttamente al congresso. Ovviamente
parlerò perché ne ho titolo come iscritta, ma non voterò, il mio è uno sciopero
politico. Domenica mattina mi presenterò con una grande sorpresa per tutti!
Ormai sono famosa per le mie proteste e continuerò a farle anche contro il Pdl.
Se la situazione non cambierà, non credo che questo sarà il mio partito futuro
anzi lo escludo, non perché io lo tradirò ma perché è il partito a tradire me e
ad aver fatto delle promesse che non ha mai mantenuto. Il Segretario Alfano ha
sempre affermato di voler portare dei grandi cambiamenti nel partito, volti
nuovi a dirigerlo, bene, chiedo proprio a lui, in provincia di Firenze, dove
sarà tutto questo cambiamento? Se non riusciremo a cambiare noi il partito,
presto lo faranno i nostri elettori, possibile che nessuno dei vertici capisca
questo?
martedì 28 febbraio 2012
venerdì 24 febbraio 2012
ADDIO SILVIO...TI FACCIO L'ULTIMO REGALO!
SILVIO…….ADDIO! NON E’STATO BELLO MA PER FORTUNA E’ DURATO
POCO!
Premetto in questa mia amara considerazione che attaccherò
duramente il partito di cui purtroppo sono costretta a rappresentare in
Consiglio Comunale che mi ha profondamente deluso, attenzione, se Atene piange
Sparta certamente non ride, altrettante e simili considerazioni potrei farle
sul fratello gemello e cioè il Partito Democratico. Sono capitata in politica
per sbaglio, grazie ad una cara amica che aveva molta stima di me, una maestra
iscritta e Capogruppo nel Comune di Calenzano per Forza Italia. Si parla del
2008, da allora ho cominciato ad approfondire non tanto la politica che già
amavo, quanto la vita di quel partito. Dopo la fusione con An e la mia elezione
come Consigliere Comunale, ho iniziato da sola a studiare, a capire non solo la
macchina amministrativa del Comune ma anche la struttura del mio partito. Da
allora di acqua sotto i ponti ne è passata molta, ci sono stati numerosi
avvenimenti che hanno evidenziato una situazione direi preoccupante. Le varie
indagini e gli scandali che hanno interessato un po’ tutta la politica
italiana, mi hanno mostrato un mondo che sinceramente non avrei mai pensato
fosse così perverso e vergognoso. Sapevo benissimo di votare e di stimare un
uomo non perfetto che dopo la sua candidatura aveva collezionato quasi per
magia una quantità enorme di avvisi di garanzia, ma lo aveva fatto come
imprenditore e non da politico e comunque non sono mai stata una
giustizialista, per me una persona indagata è innocente fino all’ultimo grado
di giudizio. Il carisma, la forza e la determinazione ma soprattutto le
promesse di quest’uomo che rappresentava uno spiraglio di luce nel buio della
fine della prima Repubblica, mi ha convinto a seguirlo e sono arrivata fino ad
oggi, ribelle ma fedele al mandato dei cittadini. Sono politicamente una
neonata, lo ammetto, ma credo di aver dedicato tanto, troppo tempo alla
politica, dal 2009, anno della mia elezione, mi sono impegnata ogni giorno tra
la gente sul mio territorio. Ho sacrificato la mia famiglia, il mio lavoro, i
miei amati figli, per fortuna già grandicelli, per lottare contro la dittatura
della sinistra presente da sessant’anni in questo paese. Ho difeso il
Presidente Berlusconi nei Consigli Comunali, ma non ho avuto paura a fare le
dovute critiche quando ha commesso dei gravi errori. Io sono una creatura buona
e onesta di Silvio Berlusconi. Non sono qui ad elencare tutti gli errori del
Cavaliere, per me ha cercato veramente di cambiare qualcosa, ma non ci è
riuscito per motivi diversi e non da attribuire a singoli soggetti. Sono invece
qui per denunciare la situazione a livello locale, non è giusto parlare in
generale perché sono certa che ci sono molte persone serie, preparate e
politicamente oneste, ma purtroppo mi trovo ancora una volta davanti una
gestione del partito a livello locale, disarmante. Molti dei rappresentanti
locali, Onorevoli e Senatori di cui sono anche amica, sono schiavi del partito
e prendono ordini perché nominati nelle precedenti elezioni, alcuni hanno
provato a disubbidire al capo ma sono stati costretti ad abbandonare il
partito. Non li giustifico, anzi, avrebbero dovuto sottomettersi fino alla fine
perché grazie a lui erano stati messi in lista e successivamente promossi al
Parlamento. Nessuno di loro si è confrontato per delle primarie o attraverso le
preferenze. Tutte persone che non sanno cosa significa lottare e andarsi a
guadagnare i voti, era ovvio che successivamente prendessere la strada più
facile. Gli altri sono lì, sembrano cani bastonati in una gabbia del canile, in
attesa di essere adottati da qualcuno che gli possa voler bene come un vero
padrone. Forse non hanno capito niente e non lo dico con presunzione personale
ma con amara considerazione e valutazione della situazione del nostro paese.
Mentre loro litigano e si organizzano i vari congressi per l’elezione dei coordinamenti, c’è un paese che soffre per
una crisi paurosa che loro con i bei stipendi che si portano a casa, non
riescono a percepire o comunque cercano di sdrammatizzare o evidenziare a loro convenienza.
Un gruppetto di opportunisti, pronti a vendersi la propria madre per la
poltrona ma senza avere mai fatto politica seria sul territorio. Vorrei
chiedere a questi signori, in quanti hanno una segreteria per ricevere le
persone, la risposta è semplice, in pochi! A nessuno è mai interessato
guadagnarsi i voti tanto c’era il “vecchio” capo che bastava parlasse, per
guadagnare percentuali sufficienti al mantenimento della loro poltrona
sicuramente riconfermata se fedeli al proprio padrone. Ma la cosa più
vergognosa di questo partito è che non sono state premiate le persone che si
sono sempre impegnate, anzi, sono state svantaggiate perché in futuro troppo
pericolose come avversarie oppure dannose per il mantenimento degli equilibri
tra Forza Italia e Alleanza Nazionale. E ora? E’ finita……il Cavaliere è ormai
un uomo distrutto e difficilmente riuscirà a tirare fuori il coniglio dal
cilindro alle prossime elezioni! Per non parlare dell’antipolitica che sta
dilagando e la necessità in futuro, per poterla fermare, di restituire a questi
cittadini la possibilità di scegliere il proprio rappresentante al Governo.
Poveri elettori delusi e indignati, massacrati dal macellaio Monti, amico
vostro e del vostro partito con voi alleato, il fratello Pd, traditi dalla
stessa politica che hanno votato, come convincerli a tornare a premiare il Pdl?
Credevo che almeno questa situazione e la nomina del segretario Alfano, avesse
illuminato i colonnelli del nostro partito, cercando di organizzare dei
congressi seri e proponendo persone nuove per dimostrare un vero cambiamento
alla delusione di molti. E invece no, come sempre siamo riusciti nuovamente a
rovinare tutto e a tradire per l’ennesima volta quei tesserati fedeli che ci
avevano premiato con la loro adesione. La prossima settimana ci saranno questi
famosi congressi che dovrebbero rappresentare il vero cambiamento, bene,
abbiamo appena compreso che gli unici candidati saranno coloro che sono stati
nominati all’inizio e che hanno gestito il partito fino ad oggi, permettetemi
di chiedervi, ma il cambiamento dov’è? Qualcuno potrebbe dirmi che non c’è
stato nessuno che si è proposto come nuovo candidato. Non avevo dubbi, chi è
che ha ancora voglia coraggio di
sprecare tempo e denaro contro i candidati dei vertici? L’Onorevole Toccafondi,
il Senatore Totaro, il Consigliere Regionale Nascosti e il sig.Tirelli già
coordinatori hanno in mano la lista di tutti gli iscritti e sono stipendiati
dalla politica. Bisognava dare la possibilità a tutti di candidarsi liberamente
senza vincoli di liste, raccolta firme e quant’altro, ma soprattutto si doveva
escludere chi già ha un incarico importante di partito che lo impegna in altre
sedi. E invece è stato il contrario, è comodo per un partito candidare chi è
già stipendiato grazie alla politica, anche perché ricordo che per fare il
coordinatore è necessario avere molto tempo a disposizione e non poco denaro da
spendere. Un povero eletto in un Consiglio Comunale o Provinciale non potrebbe
permetterselo. Non ho niente di personale con questi candidati, devo però
sottolineare che mi sono tappata il naso votando Berlusconi, per lui sono riuscita a convincermi della sua
onestà e di un effettivo accanimento nei suoi confronti da parte della
giustizia. Come eletta in un Comune della provincia di Firenze, avrò un’unica
lista con Nascosti e Tirelli, il primo lo conosco dal 2008 ed è sempre stato
coordinatore, il secondo me lo ricordo come Assessore nella Giunta Comunale del
Pd di Firenze, quando io e i miei colleghi di partito con i nostri soldi
eravamo a fare la guerra a Prodi nelle varie piazze, lui invece era un suo
sostenitore. Mi chiedo allora ma la meritocrazia dov’è in questo partito? Bene,
oggi per l’ennesima volta accolgo un cambiamento che non la prevede. Non è poi un mistero che il sig.Tirelli sia
indagato, sono convinta che sia innocente, ma non intendo più accettare una candidatura che fino a prova
contraria presenta già troppe ombre. Ho
perso una settimana del mio lavoro e del mio tempo per fare le tessere, ci ho
creduto ancora una volta ma le mie speranze si sono svanite nel nulla.
Partecipare ad un congresso unitario, mi sembra inutile, un’offesa verso chi ha
destinato dieci euro tolte alla propria famiglia. Ma soprattutto mi sembra
ridicolo per i candidati. E’ come vincere una gara partecipando da solo. Non ho
niente da perdere, non sono sotto libro paga del partito e me ne vanto, anzi,
oggi lo ringrazio di non avermi mai premiato visto la situazione, rimango qui
solo per rispetto del mio mandato in Consiglio Comunale a Calenzano. Elezione che mi sono meritata grazie al mio
lavoro. Tutti i partiti hanno fallito, in futuro saranno premiate le persone
oneste che hanno sempre lavorato sul territorio. Io mi vanto di essere una di
queste. Per questi motivi non parteciperò al congresso e non riprenderò la
tessera del Pdl, rimango nel gruppo visto che sono l’unica a portarlo avanti
per dare l’ultimo mio contributo, il mio regalo personale al Presidente
Berlusconi prima di dirgli addio. Non mi ritrovo più in questo partito sia per
motivi organizzativi che di scelte politiche, sono sicura che se la situazione
non cambierà seriamente non sarà il partito del mio futuro, anzi lo escludo al
100%. La differenza tra gli altri consiglieri e me è che io ho sempre criticato
senza problemi e credo fermamente al vincolo di mandato, loro hanno preferito
stare zitti fino alla fine e tradire per costituire il gruppo misto. Ognuno ha
le proprie idee e il proprio modo di fare politica.
giovedì 23 febbraio 2012
ORDINE DEL GIORNO LAVORATORI SVANTAGGIATI
ORDINE DEL GIORNO: BONUS ASSUNZIONI LAVORATORI SVANTAGGIATI
Premesso che in base all’articolo 2, del DL n.201 del 6
dicembre 2011, nel 2012 si potrà dedurre dal reddito di impresa un importo pari
a l’Irap pagata e determinata in base alle spese del personale. Inoltre, per i
lavoratori di età inferiore a 35 anni o donne, assunte a tempo indeterminato,
la deduzione è pari a 10.600 euro l’anno che diventano 15.200 nelle aree
svantaggiate.
Considerato che il nuovo decreto sviluppo 2011 introduce
anche il bonus assunzioni a favore dei
neoassunti nelle imprese del mezzogiorno che presentano difficoltà di crescita.
Tali assunzioni devono essere tassativamente a tempo indeterminato e devono
intervenire nei 12 mesi successivi alla data di entrata in vigore del presente
decreto.
Preso atto che Il “decreto semplificazioni” entrato in
vigore il 10 febbraio 2012, contiene tra le disposizioni di carattere fiscale
la proroga di un anno del credito d’imposta per le assunzioni nelle regioni
meridionali previsto dal decreto legge del 13/05/2011 n.70, convertito con
modificazioni, dalla legge del 12/07/2011 n.106.I beneficiari del credito
d’imposta sono i datori di lavoro che assumono lavoratori svantaggiati nei 24
mesi successivi al 14 maggio 2011 nelle regioni meridionali e che lo stesso è calcolato
sulla base della differenza tra il numero dei contratti di lavoro a tempo
indeterminato rilevato in ciascun mese e il numero dei lavori con contratto a
tempo indeterminato mediamente occupati nei 12 mesi precedenti la data di
assunzione.
Considerato che i lavoratori svantaggiati sono coloro che sono disoccupati alla data di assunzione da almeno sei mesi, ovvero privi di un diploma di scuola media superiore o professionale. Ovvero che abbiano superato i 50 anni di età, che vivano soli con una o più persone a carico, ovvero occupati in professioni o settori con elevato tasso di disparità uomo-donna o membri di una minoranza nazionale con caratteristiche ivi definite.
Considerato che i lavoratori svantaggiati sono coloro che sono disoccupati alla data di assunzione da almeno sei mesi, ovvero privi di un diploma di scuola media superiore o professionale. Ovvero che abbiano superato i 50 anni di età, che vivano soli con una o più persone a carico, ovvero occupati in professioni o settori con elevato tasso di disparità uomo-donna o membri di una minoranza nazionale con caratteristiche ivi definite.
Preso atto che sulla base degli ultimi dati Istat resi
disponibili, l’occupazione in Toscana nel III trimestre 2011 contrariamente a
quanto rilevato a livello nazionale (+ 0,7%), si riduce di quasi 1600 unità
riportando una flessione dello 0,1% (+ 0,7% il dato italiano). Una perdita
abbastanza contenuta che però rallenta il recupero dei livelli pre-crisi e
soprattutto preannuncia una possibile tendenza negativa per i prossimi mesi. Il
quadro regionale si conferma dunque in peggioramento. L a Toscana si colloca
per l’occupazione al di sotto delle principali regioni del centro nord, solo le
Marche fanno peggio. Il tasso di disoccupazione è passato dal 5,2% del III
trimestre 2010, all’attuale 5,7% e cioè uno dei più alti dopo il Piemonte. A
livello settoriale l’unico incremento si osserva nel comparto dei servizi
mentre l’occupazione si riduce in tutte le altre realtà: 3 mila in meno
nell’agricoltura, 11 mila nelle costruzioni e 10 mila nell’industria.
Ritenendo che la situazione lavorativa e occupazionale delle
regioni del Sud sia peggiore di quelle del centro nord, ritengo di dover
denunciare una preoccupazione anche per la regione Toscana che dall’analisi dei
dati forniti dall’Istat è evidentemente
in forte difficoltà.
Preso atto che le categorie sociali che pagheranno più
fortemente la crisi, saranno proprio quelle
dei giovani e delle donne che il Governo Monti ha voluto aiutare. Ma non
solo, voglio far presente un’altra categoria fortemente in crescita sul nostro
territorio, quella dei lavoratori svantaggiati che difficilmente in questa
crisi occupazionale, senza un’adeguata formazione, riusciranno a trovare una nuova
collocazione. Proprio quei lavoratori dove al Sud sono più tutelati.
Chiedo al Sindaco, alla Giunta e a tutto il Consiglio
Comunale di avviare una discussione che possa proporre al Governo Nazionale di
ampliare i “Bonus Assunzioni” previsti per il Sud a tutte le regioni d’Italia
non tanto dopo aver preso atto delle differenze sui dati Istat sull’occupazione, quanto per non discriminare una categoria in
difficoltà come quella dei lavoratori svantaggiati.
Impegna la Giunta a trasmettere questo documento al
Presidente del Consiglio della Regione Toscana affinchè la stessa nell’ambito
del disegno sociale e lavorativo tenga in considerazione questa particolare
categoria di lavoratori.
Chiedo inoltre di inviare questo ordine del Giorno al:
Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio,
Presidente della Camera, Presidente del Senato ai Capogruppo delle Camere.
ORDINE DEL GIORNO ARTICOLO 18
ORDINE DEL GIORNO: RIFORMA DEL LAVORO. ART.18 STATUTO DEI
LAVORATORI
Considerato che, In questi giorni il Governo nazionale è
tornato a discutere sulla riforma del lavoro.
Visto che l’obiettivo dichiarato è quello di introdurre
maggiore flessibilità nel sistema dei rapporti di lavoro per cercare di ridurre
la disoccupazione soprattutto giovanile.
Preso atto che i punti principali della riforma riguardano
l’introduzione di nuove forme di contratto lavorativo più flessibili rispetto
al tradizionale “contratto a tempo indeterminato “ (contratti occasionali, lavoro
a chiamata, lavoro a progetto etc.); un nuovo modello di contrattazione
individuale (imprese che hanno profitti più alti avrebbero la possibilità di
offrire ai propri dipendenti condizioni contrattuali più vantaggiose); una
riforma dei meccanismi di protezione professionale (con una spesa prevista per
lo Stato di circa 1,5 miliardi di Euro); la liberalizzazione dell’istituto di
collocamento in modo da facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro
con il coinvolgimento anche di strutture private.
Considerato che la proposta del governo che più di altre
incontra l’opposizione delle tre confederazioni sindacali (CGIL, CISL, UIL) è
quella che riguarda le norme sui licenziamenti contenute nel suddetto “Statuto
dei lavoratori”.
Preso atto che il 14 maggio 1970 la Camera approvava la
legge n.300 conosciuta più comunemente come “Statuto dei diritti dei
lavoratori”. Si tratta del più importante testo normativo, dopo la
Costituzione, sui diritti dei lavoratori e venne approvato dopo un lungo
periodo di lotte sindacali culminate col rinnovo dei contratti collettivi
nazionali dell’autunno del 1969. Lo Statuto tutela in particolare il diritto
dei lavoratori, il lavoratore, dunque, che ritenga di essere stato licenziato
senza una giusta causa o un giustificato motivo, può ricorrere al giudice. Se
in sede giudiziaria viene accertata l’assenza di questi due requisiti, il
giudice emette una sentenza con la quale può obbligare il datore di lavoro a
riassumere il lavoratore licenziato. Questa norma è valida per tutti coloro che
lavorano in aziende con più di quindici dipendenti.
L’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori stabilisce che “
(…) il giudice con la sentenza con cui
dichiara efficace il licenziamento o annulla il licenziamento (…) senza giusta
causa o giustificato motivo (…) ordina
al datore di lavoro, imprenditore o non imprenditore, che in ciascuna sede,
stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo nel quale ha avuto luogo il
licenziamento occupa alle sue dipendenze più di quindici prestatori di lavoro o
più di cinque se trattasi di imprenditore agricolo, di reintegrare il lavoratore
nel posto di lavoro. (…)”.
Considerato che il Governo propone una deroga all’articolo
18. La riforma prevede che nel caso di un licenziamento senza giusta causa nei
prossimi quattro anni il lavoratore licenziato venga indennizzato con una somma
di denaro ma non possa più godere del diritto ad essere riassunto con sentenza
del giudice. Questa deroga dovrebbe riguardare solo alcune categorie di
lavoratori ed in particolare: i lavoratori “in nero” che vengono regolarizzati
dalle aziende in cui lavorano; lavoratori il cui contratto a tempo determinato
venga trasformato in contratto a tempo indeterminato ( ma solo al Sud) i
lavoratori la cui assunzione faccia superare all’impresa la soglia dei quindici
dipendenti (questo per facilitare le assunzioni nelle aziende che attualmente
impiegano meno di quindici lavoratori).
Preso atto che l’opposizione dei sindacati alla deroga proposta dal governo è netta.
Essi hanno dichiarato la loro disponibilità a sedersi al tavolo delle
trattative per discutere i diversi aspetti della riforma del mercato del
lavoro, a condizione però che il governo “stralci” l’articolo 18.
Visto che il governo
sostiene che le modifiche all’articolo 18 porteranno più occupazione, mentre i
sindacati parlano di attacco ai diritti fondamentali dei lavoratori.
Considerato che l’Italia è un paese che ha conosciuto le
lotte per i diritti dei lavoratori fin dai primi anni del 900 con la conquista
del diritto allo sciopero, ma anche molto prima con le Leghe di resistenza. Oggi i
sindacati sono organi che raccolgono i rappresentanti delle varie
categorie produttive e parti sociali. In Italia esistono sindacati dei
lavoratori e sindacati dei datori di lavoro.
Considerato che il sindacato ha un posto preciso nella
Costituzione della Repubblica Italiana. L’articolo 39 recita: L’organizzazione
sindacale è libera. Ai Sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la
loro registrazione. Tale comma riveste un’importanza fondamentale in quanto
sancisce il principio di libertà di organizzazione sindacale e soprattutto in
quanto segna un netto distacco rispetto alle posizioni prese in epoca
precedente dal legislatore nei confronti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori
e dei loro strumenti rivendicativi. I lavoratori sono altrettanto liberi di
aderire o partecipare ad un’organizzazione sindacale.
Preso atto che è
giusto può forse essere utile ricordare il referendum del 2000 con il quale i
Radicali si proponevano di eliminare (non di modificare) l’articolo 18, con
l’intento di favorire una maggiore occupazione. La Corte Costituzionale,
chiamata a decidere sull’ammissibilità di quel referendum, ne sentenziò la
legittimità. Risulta quindi poco fondata la convinzione di coloro che parlano
dell’articolo 18 come di un diritto fondamentale. Quel referendum come tutti
ricorderete è stato invalidato perché non ha partecipato al voto la maggioranza
degli aventi diritto ( solo il 32,5%). E’ però sintomatico che la maggioranza
dei votanti (66,6%) ha detto no alla cancellazione dell’articolo 18. Questo
risultato dovrebbe far riflettere tutti noi, evidentemente gli italiani
sull’argomento la pensavano diversamente nonostante l’impegno e la buona
volontà dei Radicali e governo in tema di occupazione.
Considerato che l’anno dopo il 18 agosto 2001 e per la prima
volta l’allora leader di Confindustria, Antonio D’Amato, chiese al Governo
Berlusconi II appena insediatosi di agire immediatamente per favorire una “maggiore
facilità nel licenziare”. L’allora Ministro Sacconi analizzò le prime proposte
abrogative. Il leader di allora dell’opposizione Francesco Rutelli, parlò della
nascita di “un autunno caldo” e dichiarò “il Governo chieda scusa o non daremo
tregua al Parlamento”. Anche la Lega Nord rigettò a mezzo stampa per bocca del
suo leader Umberto Bossi la possibilità di aprire ai licenziamenti facili, ma
poi la sosteneva al Parlamento. Dopo numerosi scioperi ma soprattutto vista la manifestazione alla
quale parteciparono 3 milioni di persone al Circo Massimo a Roma, il governo
abbandonò l’idea di abrogare l’articolo 18. Otto anni dopo, l’aula di Palazzo
Madama approvò il disegno di legge governativo che introdusse il sistema
dell’arbitrato per la risoluzione delle cause giudiziarie sul licenziamento
ingiustificato in luogo di processo presso il Tribunale del Lavoro. Nessuna imposizione formale, solo una
possibilità di scelta per il lavoratore.
Preso atto che oggi nuovamente tutta la politica italiana è
chiamata da un Governo composto da tecnici e sorvegliato dall’Unione Europea a
fare una riforma del lavoro seria che possa aiutare il sistema produttivo
italiano ad uscire da questa crisi.
Considerato che è evidente che non ci siano grandi
possibilità di mediazione tra il Governo e
alcuni sindacati a causa delle solite ideologie che oggi si sono
rivelate dannose per il nostro paese e che per un senso di responsabilità
dovranno essere superate da tutti quei partiti che hanno scelto di appoggiare
questo esecutivo .
Chiedo al Sindaco, alla Giunta e a tutti i Consiglieri
Comunali di avviare una seria e approfondita discussione non solo per trovare
un punto di condivisione ma anche per proporre visto la mancanza di accordo tra
le parti interessate (Governo e sindacati), l’unico strumento democratico che
il nostro paese si vanta di disporre e cioè il referendum. Per una modifica
così importante credo che sia un enorme errore, anche per evitare spiacevoli
proteste sociali , che il Governo possa chiedere al Parlamento una delega per la
modifica dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Pur essendo consapevole
che i tempi siano ristretti è assolutamente necessario coinvolgere non solo gli
stessi lavoratori dipendenti ma tutto il popolo italiano. Chiedo inoltre che
questo Ordine del Giorno sia inviato al:
Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, al
Presidente della Camera e del Senato e a tutti i Capogruppo presenti alle Camere.
FACILE PREDICARE BENE E RAZZOLARE MALE!
In questi giorni sono entrata in possesso del resoconto dei
rimborsi annuali del Gruppo Consiliare di Calenzano. Non è mia intenzione fare
polemica bensì fare chiarezza. Ogni gruppo ha diritto a dei rimborsi annuali
distribuiti attraverso alcuni criteri e decisi entro un certo budget per fare
attività politica sul territorio, il Capogruppo può richiederli presentando
fattura delle spese sostenute entro il 31 dicembre. Lo scorso anno il Pdl ha
organizzato una sola manifestazione nel mese di ottobre per la campagna
tesseramento, offrendo un piccolo aperitivo agli iscritti e simpatizzanti, nel
corso di quell’incontro abbiamo parlato dei vari problemi del territorio.
Manifestazione da me pubblicizzata tramite stampa e internet, condivisa con
tutto il gruppo e richiesta dal Coordinamento Provinciale. Nel richiedere il
resoconto visto le dichiarazioni dei Consiglieri che al prossimo Consiglio
Comunale, usciranno dal gruppo del Pdl, ho notato un rimborso di una cena per
26 persone per un totale di circa 800 euro avvenuta il giorno 10 novembre
“Convegno su l’etica politica” di cui né io che faccio parte del gruppo, né gli
iscritti ma neanche la stampa e i Coordinatori Provinciali, eravamo a
conoscenza e quindi non abbiamo partecipato. Ho chiesto al Capogruppo Rocco Di
Leone e a chi ha provveduto a riscuotere la somma, il Consigliere Beatrice
Simonetti, delle spiegazioni ma ad oggi non mi sono state fornite. Sembrerebbe
che altri ex Consiglieri del Pdl non siano stato invitati. Rocco di Leone era
Capogruppo, avrebbe dovuto informarci sulla gestione dei rimborsi che ricordo
sono soldi pubblici. E meno male che il Convegno era sull’etica politica! Prima
di fare grandi lezioni di moralità a me perché ho protestato in mutande per
difendere i più deboli dalla marea di tasse previste per quest’anno dal Governo
Monti, credo che dovrebbe con la stessa moralità che sono certa abbia da
vendere, fornire spiegazioni convincenti al coordinamento del partito e a tutti
i tesserati di cui faceva parte fino al 27 dicembre, quando ha autorizzato il
prelevamento dei soldi alla Beatrice Simonetti. Comunico che se non avrò
spiegazioni credibili manderò tutta la documentazione agli organi preposti. Non
vorrei che per sbaglio fosse stata organizzata con i soldi pubblici una cenetta
tra amici del partito o familiari degli organizzatori. Non voglio mettere in
dubbio la loro onestà, proprio per questo mi auguro che a breve, dopo i miei
solleciti anche pubblici ci sia da parte loro quella trasparenza che credo sia
obbligatoria per chi ricopre un incarico pubblico. Il proverbio dice: “A volte
a pensar male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca”! Ho richiesto al Comune
anche le fatture degli anni precedenti visto che io sono sempre stata esclusa
dalla gestione finanziaria del partito, mi auguro di non avere altre sorprese!
martedì 21 febbraio 2012
Siamo rimasti tutti in mutande!
Ieri nella I Commissione il Sindaco Biagioli ha illustrato la previsione di bilancio ma soprattutto ha spiegato le disposizioni per l’introduzione dell’Imu. Come tutti saprete l’Imu andrà a colpire anche le prime case e l’aliquota ordinaria fissata dal decreto Monti è del 4%. I Comuni possono scegliere se diminuirla di due punti o aumentarla. Ricordo che oltre all’introduzione della nuova tassa sull’abitazione principale sarà aumentato il valore catastale del 60%. Ci saranno aumenti anche per la seconda casa e i fabbricati ad uso produttivo o commerciale. Il Sindaco ha dichiarato che nonostante la difficoltà nel sopperire risorse per far fronte alle mancate entrate dovute alla situazione di crisi economica non toccherà le famiglie e i servizi sociali, non aumenterà l’Irpef e neanche la Tia grazie au un intervento sulla spesa corrente e le nuove entrate della tassa di soggiorno. Sono stati confermati minori trasferimenti da parte dello Stato centrale. Sono molto delusa da questa scelta, è vero che l’Irpef non è stata toccata, ma è altrettanto vero che ci ha pensato il Presidente della Regione Toscana ad aumentarla dallo 0,9 all’1,23 per far fronte alle spese della sanità e vorrei dire ai famosi “buchi” ormai incolmabili dovuti ad una mala gestione. Ma il Presidente Rossi, non è dello stesso partito del Sindaco Biagioli? Noi potevamo fare di più, ad esempio come ha fatto il Sindaco di Firenze, Matteo Renzi che ha diminuito l’addizionale Irpef perché convinto che quella regionale fosse troppo alta. Il Sindaco Renzi si è accontentato di aumentare l’Ici sulla seconda casa. Mi sembra un’ottima scelta. Devo però fare una predica a tutti, un buon amministratore, visto l’aumento catastale, viste le difficoltà delle famiglie, considerato l’aumento di molte tasse in generale, poteva sacrificarsi per i propri cittadini e oltre che diminuire l’Irpef, abbassare l’Ici sulla prima casa di due punti. Il Governo centrale ha dato questa possibilità!!! E allora perché non è stata applicata? Ma questi signori, non vi vantano di essere di sinistra e di rappresentare i più deboli? Semplice, gli sprechi e tutte le opere faraoniche di questo Comune non lo permettono, abbiamo fatto investimenti che non solo ci costano come spese iniziali e quindi in conto capitale, ma anche come gestione come spese correnti. Il nuovo Comune, la Start , l’Art Design ecc, sono opere che continueranno a pagare tutti i cittadini, giustificate dall’amministrazione come miglioramento di alcuni servizi, ne valeva davvero la pena? Se questo Comune avesse amministrato più accuratamente le proprie risorse negli anni precedenti, oggi si sarebbe potuto ridurre l’Ici sulla prima casa e l’Irpef. Ma le risorse non ci sono, anzi, nei prossimi anni , reperirle sarà sempre più difficile. Sono arrabbiata, ogni amministratore cerca di fare cassa a causa dei propri errori, sulla pelle dei cittadini. Monti ripara ai danni degli altri, nessuno escluso, il Presidente Rossi ripara a quelli del suo partito e idem per il Sindaco di Calenzano. Ognuno di loro si prende la propria parte a discapito dei soliti noti, i cittadini! Per non parlare dell’aumento di circa il 25% dell’Imu sui fabbricati ad uso produttivo, se lo scorso anno, molte aziende erano già in crisi a causa della situazione economica, oggi credo che siano ormai in una situazione di futuro fallimento. Sono stata la prima a dire che tassare senza pensare alla crescita è un suicidio. Il Governo Monti appoggiato da Pd, Pdl, Udc e all’occorrenza dall’Idv ad oggi ha inserito nuove tasse, non ha tagliato gli sprechi e non ha investito sullo sviluppo. Io non credo che in questa situazione si possa continuare ad andare avanti. Sono confusa, oggi il Sindaco Biagioli lo vedo simile a Monti, la stessa politica fatta in Istituzioni diverse. Ecco perché non torna in piazza in mutande!!! Responsabilità? No, io lo chiamerei più fallimento della politica e dei partiti! Si dovrebbero tutti vergognare! E che nessuno venga a fare prediche perché se oggi il Pd fosse stato più bravo del Pdl, sarebbe stato al posto di Monti a governare.
giovedì 16 febbraio 2012
A Calenzano tutto è possibile!
Sul gruppo del Pdl di Calenzano, come su quello di altri
comuni, si potrebbe veramente scrivere un libro, l’unica cosa che non si
riuscirebbe a fare, è unirlo. Forse non lo è mai stato a causa di una partenza
direi “burrascosa” e di una diversità tra i vari soggetti che ne fanno parte.
Direi una storia iniziata male e finita peggio! Non sono mai stata accettata in
questo gruppo perché proposta in lista
alle ultime elezioni amministrative da un ex Consigliere di Forza italia,
Rosanna Fantini che non aveva un buon rapporto con i vecchi di An. Ma la storia
è ormai vecchia e conosciuta ed è inutile riproporre alcuni discorsi che non
servirebbero a niente. Una cosa è certa, questo Pdl non è mai stato unito! Ho
cercato in questi anni di percorrere la mia strada, lavorando e guardandomi le
spalle da chi ha sempre cercato in un modo o nell’altro di ostacolarmi. Ci sono
stati mesi più tranquilli e altri più complicati ma alla fine abbiamo sempre
trovato un punto d’incontro per il bene del partito. Devo dire che c’è stata
anche una diversità d’impegno, senza entrare nei meriti o demeriti degli altri,
dal primo giorno che ho deciso di occuparmi di politica, ho dedicato a questa
la maggior parte del mio tempo libero. Ognuno di noi conosce i veri motivi per
i quali si è avvicinato alla politica e cosa vorrà fare da grande, io posso
dire che in questo mondo ci sono entrata per caso e in futuro mi piacerebbe
fare nuove esperienze pur non abbandonando mai il paese che mi ha fin
dall’inizio premiato dandomi la possibilità di essere eletta con tantissime
preferenze. Proprio in virtù di questa mia intenzione, avevo comunicato al
gruppo che avrei lavorato per appoggiarli e dargli il mio contributo ma non
avrei accettato nuovi incarichi istituzionali e di partito sul territorio calenzanese.
Nell’ultimo incontro avevamo deciso di organizzare un convegno sull’accesso al
credito e la crisi delle piccole e medie imprese, sinceramente non erano emersi
problemi di altro genere, anzi, mai come in questi ultimi mesi avevamo avuto una capacità di sintesi così brillante.
Verrebbe da dire la quiete prima della tempesta! In un momento così difficile
per il paese, per la politica e soprattutto per il nostro partito dovevamo
essere più responsabili, su questo non ci sono dubbi! Sembra quasi che nell’aria
di Calenzano ci qualcosa di strano, forse siamo vicini ad un cambiamento? Voglio
ricordare che questa bella parola di “unità”, non esiste neanche nel Pd.
Proprio in questi mesi, l’ex Vicesindaco e Assessore all’urbanistica si è
dimesso, attaccando il partito e accusandolo di applicare poca democrazia,
siamo sicuri che siano solo questi i veri motivi? Detto questo siamo di fronte ad un periodo che
vedrà numerosi cambiamenti dovuti ad una rivoluzione degli schemi a livello
nazionale. Nelle ultime settimane Pd e Pdl stanno lavorando per la modifica
della legge elettorale e voci di corridoio annunciano future alleanze
inimmaginabili fino a pochi mesi fa. La politica è l’arte dell’impossibile, nei
prossimi mesi potrebbe accadere di tutto. Tornando alla “banda” di Calenzano
devo però fare per correttezza delle precisazioni. Che Rocco Di Leone non mi
abbia mai amato, non è un segreto visto che non solo avevamo lottato per le
candidature nel 2009, ma in questi anni sono emerse numerose differenze non di poco
conto. L’impostazione del Di Leone è sempre stata di rigore, lui avrebbe voluto
un partito “caserma” e l’unica ribelle sono sempre stata io. Sono stata
accusata da loro di fare una politica diversa, di andare troppo sulla stampa,
in radio e in tv. Un buon politico deve fare e comunicare. Forse questo
concetto il gruppo di Calenzano non l’ha mai capito. Sul mio lavoro come
Consigliere i numeri parlano da soli, basta andare a vedere quante
interrogazioni, mozioni e ordini del giorno ho sviluppato in questi anni e
quanti documenti hanno portato i quattro che se ne sono andati. I numeri a mio
favore sono schiacciati. Avrò fatto bene o male il mio lavoro da Consigliere ma
almeno ci ho messo tutto il mio impegno è ho dimostrato di fare e non di
guardare come molti di loro e addirittura dopo, criticare. Questo è davvero
troppo! La situazione a mio avviso è più
complicata di quello che ha fatto emergere la stampa, Rocco Di Leone è andato
via a causa della mia protesta, sarebbe
curioso sapere i motivi per cui è stato spinto a candidarsi a Sindaco, non li
ho mai capiti! Ma era consapevole quale partito andava a rappresentare? Secondo
me lui poteva benissimo andare nel Pd, basta vedere le sue ultime votazioni in
Consiglio Comunale a favore degli extracomunitari ma lì forse non sarebbe stato
eletto, tantomeno candidato a Sindaco. Poi abbiamo l’uscita della Consigliera
Simonetti che ultimamente mi sembra si
sia più impegnata in un’Associazione apolitica di Calenzano, ammesso che esista
in questo paese, che in Consiglio Comunale. Forse anche lei si sta avvicinando
al Pd? Per non parlare del Raspanti, lui è l’unico che ha detto pubblicamente
su Fb quello che farà da grande, porterà avanti un partito neofascista. Mancava
a Calenzano! In ultimo il mio amico Anzio, io lo chiamo il “pezzo
d’antiquariato” della politica calenzanese, l’unico che mi ha difeso ma che
oggi esce insieme agli altri perché deluso da tutti! Ognuno ha dato la sua
giustificazione, più o meno valida o credibile, ma ancora a mio avviso i veri
motivi non sono emersi. Mi giunge voce di una futura lista civica che
vorrebbero portare avanti certi soggetti vicini alla politica, presenti in
alcune Associazioni. Si parla di personaggi del Pd “democratico” contro la Giunta Biagioli, che
forse pensano di riacquistare la propria “verginità” facendo passare un po’ di
tempo. Bene, mi sembra che il quadro politico futuro di Calenzano sia ben
diverso da quello delle ultime amministrative e in futuro se ne vedranno delle
belle! Ma non posso scordare l’ultimo vero lavoratore di questo partito, il
coordinatore Massimo Simonetti che non si è mai visto in questi mesi ma che è
spuntato dal cilindro come per magia in queste ultime settimane. Insieme agli
altri, non proprio tutti, a mia insaputa
ha chiesto ripetutamente ai vertici del pdl la mia espulsione dal partito,
minacciando di far uscire tutto il gruppo. Direi che come coordinatore è
veramente bravo, ha fatto un bel lavoro, sa unire e fare politica sul
territorio. Voglio fare i complimenti a chi lo ha nominato( Nicola Nascosti) e
che ora si ritrova a dover risolvere questa difficile situazione. Direi che il
quadro clinico e patologico è completo! Io credo che molti di questi soggetti
che hanno fatto a me la morale per i miei gesti, dovrebbero prima di parlare e
agire, farsi un bell’esame di coscienza! Sarò ribelle e rivoluzionaria, ma sono
una persona corretta e non falsa e vergognosa come loro. So che il partito ha
preso provvedimenti verso i dissidenti, a me non interessa, continuerò il mio
lavoro anche senza di loro, non sarà facile ma lo farò per rispetto a tutti i
miei elettori e a quelli del mio partito. Io non lascio la barca mentre sta
affondando fregandomene dei passeggeri, un buon comandante prima salva loro e
poi se stesso! Questa è coerenza, fedeltà e vero senso civico. Una nuova barca
può sempre essere ricostruita, la fiducia persa è molto più difficile da
riacquistare!
mercoledì 8 febbraio 2012
NON HA MAI ASCOLTATO I LAVORATORI, ORA NON PUO’ CHIEDERE LORO PIU’ SACRIFICI!
Come sindacalista ma soprattutto come ex lavoratrice dell’
ipermercato Carrefour mi permetto di entrare in questa vicenda che riguarda a
mio avviso non solo le liberalizzazioni ma anche la situazione in cui da sempre
si trovano i lavoratori. E’ evidente che in Carrefour ci sono problemi che non
riguardano solo le liberalizzazioni, ma anche i contratti stipulati all’apertura
ma soprattutto l’organizzazione del lavoro che a mio avviso incide sulla
produttività dello stesso Ipermercato. Carrefour è una realtà nel nostro
territorio che da sempre ha impegnato i vari sindacati in una lotta continua
contro la proprietà. Visto la mia lunga
esperienza come sindacalista all’interno di questa azienda mi posso permettere
di criticare i suoi vertici per non aver mai saputo organizzare i lavoratori e
per aver gestito la vendita con superficialità, riducendo anno per anno, il
personale all’interno, provocando così un malcontento generale da parte non
solo di chi ci lavora ma anche della stessa clientela. Oggi posso dire che da
questa situazione emerge la volontà da parte della proprietà, di vendere questo ipermercato, lasciando al
compratore meno personale possibile. Credo che la vendita sia difficile a causa
della crisi che negli ultimi anni sta investendo un po’ tutti i settori, anche quello
della grande distribuzione. Bisogna ricordare che sul nostro territorio, in
comuni diversi ma comunque nel giro di pochi km, sono presenti numerosi ipermercati,
evidentemente quando l’economia tirava, la politica ha dato a mio avviso troppe
concessioni ed ora ci ritroviamo in questa difficile situazione. Non solo
Carrefour è in crisi, ma anche gli altri. Carrefour non è mai decollato, forse
perché è stato l’ultimo ad aprire ma anche perché ha dovuto confrontarsi con
dei marchi molto forti sul territorio come quello della Coop. Le
liberalizzazioni non serviranno certamente a migliorare la situazione,
tutt’altro, trovo questa scelta da parte del Governo Monti, assurda. I
cittadini hanno sempre meno soldi da spendere, aumentare le ore di apertura non
li porterà certamente a comprare di più. Dall’altra parte avremo problemi con i
lavoratori che hanno diritto ad una vita privata e danneggeremo ancora di più
quei piccoli negozi a gestione familiare che non potranno assumere personale
perché i loro incassi non lo permettono e quindi non potranno garantire
un’apertura così lunga. Situazione ben diversa e mi preme sottolinearlo è
quella dei negozi come ad esempio il Nencini che da anni chiede più aperture,
ma che oggi ha dimostrato di sapere gestire il proprio personale. Credo, pur
non condividendo le liberalizzazioni, che su Carrefour ci siano problemi che
vanno ben oltre, ma soprattutto non ci sia la considerazione e il rispetto per
i lavoratori. Non si può considerarli delle semplici matricole, un lavoratore è
prima di tutto una persona, questa è la differenza tra una gestione familiare
di un’azienda come il Nencini e una molto più grande come quella del Carrefour.
Oggi c’è la volontà da parte del Governo centrale di attuare una riforma del
lavoro che possa assomigliare a quella europea, attenzione, la nostra storia è
diversa, la “testa” dei lavoratori non si cambia in pochi mesi, questa riforma
potrebbe scatenare delle proteste sociali. Pur condividendo che sia necessaria
una riforma per dare più flessibilità, deve venire prima del lavoro, il
rispetto per l’”uomo”. Non si può pensare di combattere la globalizzazione
sfruttando di più i lavoratori, altrimenti non ci rimane che fare come la Cina
e aprire le fabbriche lager, o aspettare, come presto accadrà che in quei paesi
emergenti, ci sia presto una rivolta sociale che possa portare un po’ di
democrazia. Le scelte da fare sono altre, queste liberalizzazioni sono inutili,
bisogna ridurre la pressione fiscale, altrimenti tutte le riforme infelici di
questo Governo di tecnici, ricadranno “considerato” e “rispettato” lavora molto
meglio e più volentieri di uno “sfruttato” e mai “ascoltato”! Mi auguro che
Carrefour possa finalmente ascoltare tutti quei lavoratori che da tempo manifestano
dei disagi, la nostra democrazia e la nostra società non può essere ricattata
dalle multinazionali come ormai è evidente che sia. Ora basta!!!
lunedì 6 febbraio 2012
LE OPERE "UTILI" DELLA SINISTRA A CALENZANO
Visto che in questi giorni si è riparlato dei lavori di
ristrutturazione del Cad, voglio ricordare quanto è costato alla comunità
calenzanese questa grande opera faraonica. Si parla di una struttura
(capannone) che è stata acquistata dal comune di Calenzano nel gennaio 2007
per 5 milioni di euro. Il suddetto
capannone è stato acquistato prima dalla
Laneco e dopo due mesi dal Comune di Calenzano. Dagli atti notarili si possono
notare anche delle significative differenze di prezzo. A pensar male si fa
peccato, ma a volte ci si azzecca. Nel 2006 infatti la Laneco svolgeva la
propria attività in questa struttura, compra il fabbricato dai proprietari a
cui pagava l’affitto da anni e neanche 60 giorni dopo questa operazione, lo rivende al nostro Comune. Siamo ormai
abituati ad ascoltare casi anche molto più “strani”di questo, basta pensare alle indagini di questi giorni a
livello nazionale, dove addirittura vengono acquistati e rivenduti nello stesso
giorno, a cifre completamente diverse, dei palazzi prestigiosi in centro a
Roma. Sarebbe curioso capire questa “strana” situazione di Calenzano! Si parla
comunque di un’opera che è ad oggi costata ai cittadini quasi 6 milioni di
euro( 5milioni del comune e uno coperto da cofinanziamenti della Regione
Toscana), voglio ricordare che anche i soldi della Regione sono sempre soldi
pubblici. Ma permettetemi di avere delle perplessità non solo per l’acquisto e
la ristrutturazione, ma anche per l’utilizzo. Vorrei capire quali saranno i
benefici per i cittadini di Calenzano grazie a questa struttura. Vi rispondo
subito, ad oggi sono state fatte anche delle mostre importanti, ricordo anche
quella dei sacchetti d’epoca! Sarebbe curioso sapere quante persone sono andate
a visionarla!Questa grande opera faraonica, potrebbe essere accoppiata a quella
della Start, non solo sono costate cifre milionarie per acquistarle e
ristrutturarle, ma anche per mantenerle. Quindi doppio costo che durerà nel
tempo. Mentre il Sindaco ogni giorno si lamenta per la crisi e le poche risorse
da destinare al bene comune, si scopre che c’è un’altra faccia
dell’amministrazione comunale che fino ad oggi ha sperperato denaro pubblico e
comunque ha fatto investimenti che gravano sul bilancio. La precedente
amministrazione comunale ha fatto dei danni irrimediabili, adesso questi errori
verranno come sempre pagati dai cittadini! Ricordo che questi investimenti sono
presenti tra i debiti della Comune s.r.l società con un unico socio e cioè lo
stesso comune. Questa società mi risulta che abbia dei problemi anche a
rimanere in vita, mi chiedo come faremo a chiuderla e dove riverseremo tutti i
debiti ancora da pagare per decine di anni. Una buona amministrazione deve
chiedere le tasse ai cittadini per investirle in servizi pubblici ed opere utili
alla comunità, questo comune ha sempre fatto il contrario. Ora che la crisi
morde seriamente, si sarà costretti a tagliare i servizi, per continuare a
mantenere le opere faraoniche inutili. Con 7/8 milioni di euro, si sarebbe
potuto fare nuovi alloggi popolari per chi da anni aspetta senza aver avuto mai
risposta o per chi oggi non ha possibilità di pagare un affitto o un mutuo
perché rimasto senza lavoro a causa della crisi.
giovedì 2 febbraio 2012
E FU PDL!
Carissimi amici, mai come in questi mesi, il nostro partito aveva avuto nei vari sondaggi, una percentuale così bassa. Non importa affidarsi a questi, basta girare tra la gente per capire che c’è delusione, diffidenza e poca fiducia tra i nostri elettori, certamente gli altri partiti non sono messi meglio ma sono riusciti a giustificare il Governo Monti e le sue manovre accusando Berlusconi di aver causato tutti i mali di questo paese. E invece questo malessere dell’Italia parte da molto più lontano, già dalla prima Repubblica abbiamo cominciato ad accumulare il debito pubblico, a creare lavoro virtuale pagato dallo Stato ma il nostro difetto più grande è stato quello di entrare in Europa ed accettare di essere sottomessi ai loro voleri e interessi economici. Con questo bel capolavoro, è stato impossibile anche combattere la “globalizzazione” che ormai giorno dopo giorno è responsabile della chiusura o delocalizzazione di numerose aziende e quindi della disoccupazione e quindi dell’impoverimento del paese. E’ vero, entrare in Europa è sembrata per la maggio parte del paese una salvezza, il nostro debito pubblico era già troppo alto e unirsi ad altri Stati economicamente più virtuosi, ci avrebbe portato solo benefici. Peccato che oggi, alla nostra nave “Italia” che sta affondando, l’ancora della salvezza viene garantita, ma a condizione che il comandante sia scelto dalla stessa Europa. Direi un piano perfetto, mi viene da ridere quando qualcuno diceva che il male peggiore era Berlusconi, oggi lo rimpiange! Silvio Berlusconi, un uomo quasi perfetto, altrimenti non sarebbe umano, responsabile solo di aver creato un partito di nominati, tutte persone che nel bene o nel male, hanno pensato solo al proprio egoismo e non si sono preoccupate del futuro del partito. Senza quel piccolo, grande ometto che ormai non è più in grado di fare campagna elettorale per tutti, il Pdl sta affondando come la nave “Italia” e nessuno sembra avere la ricetta giusta per salvarlo. Non amo piangermi addosso ricordando il passato, anche perché io non ho mai beneficiato della generosità del Cavaliere, credo sia giusto rimboccarsi le maniche, come diceva mia nonna e guardare al futuro. “Come”? La famosa domanda fatta da Crozza a Montezemolo, semplice, ricominciando da capo. Non è il partito che non funziona, ma la mentalità di chi ne fa parte. Aveva ragione Francesco Cossiga, “non si può capire la politica senza aver capito l’Uomo” . Se analizziamo l”Uomo” moderno, il famoso “uomo inetto” descritto nella Coscienza di Zeno di Italo Svevo, troveremo tantissimi difetti simili a quelli addebitati a molti politici italiani. Quindi, per cambiare la politica e i politici italiani, bisognerebbe per prima cambiare la nostra società e chi ne fa parte. Direi impossibile, o comunque difficilmente attuabile in tempi brevi. E quindi, cosa fare, sono un umile Consigliere Comunale, ribelle, rivoluzionaria e come si dice nel mio partito “l’opposizione del Pdl”, ma ho giurato di rimanere fedele al mio partito fino alla fine della mia legislatura, rimanendo in silenzio? Nemmeno per sogno, cercando di lottare dall’interno per provare a cambiare le cose. Il nostro elettorato si sente abbandonato, crede che Bersani si sia venduto per un piatto di lenticchie e Berlusconi per uno zampone. Bisogna ricominciare a parlare alla gente in maniera semplice, spiegare la situazione, lasciando da parte quel politichese che ormai non è più di moda. Per fare questo ci vuole un rinnovamento della politica dalla A alla Z. Mi pare che la A, con la nomina del nostro segretario Alfano ci sia già stata, ora manca tutto l’alfabeto. Mi risulta che invece di fare questo, negli ultimi mesi i nostri Coordinatori siano interessati alla conta delle tessere per i congressi. Saranno inutili e ci faranno perdere solo tempo se verranno riproposti i soliti nomi che hanno ormai stancato quasi tutti gli eletti ad eccezione di quelli da loro stipendiati. Questa situazione non è accettabile, altro che congressi, qui bisogna riconquistare gli elettori altrimenti alle prossime elezioni rischiamo di diventare il terzo partito della Toscana! O addirittura il quarto o il quinto. Mi risultano alcune cene e riunioni “carbonare” fatte da qualcuno per garantirsi la propria elezione, non faccio nomi, credo soltanto che questi grandi “geni” della politica sarebbe meglio andassero a fare altro perché con questo loro atteggiamento, stanno distruggendo quel che resta del partito. Non sono utili due Coordinatori per tutti i comuni della provincia di Firenze, ma andrebbero ripristinati i collegi e i loro rappresentanti. Secondo me sono necessarie le primarie aperte a tutti, è vero, sono uno strumento usato dal Pd, ma direi molto efficace e democratico. Se la legge elettorale non verrà modificata, potrebbero essere utilizzate per la nomina di ogni rappresentante nelle varie istituzioni. Non si può continuare ad avere candidature in virtù di un’importante amicizia, di minacce e di altri sistemi poco democratici. Ci vuole trasparenza e un’accurata selezione della classe dirigente. Il nostro elettorato ci sta osservando, difficilmente tornerà a credere in noi, bisogna veramente rivoluzionare tutto il partito, altrimenti in caso contrario verrà drasticamente fatto dagli stessi elettori con il loro voto. L’ultima considerazione per me veramente importante, prima staccheremo la spina a questo Governo non democratico e meno voti perderemo. La sovranità del popolo italiano non si può e non si deve svendere all’Europa.
IO NON CI STO!
Ci voleva un semplice
forcone di legno per far intervenire, dopo lunghi mesi di silenzio, il nostro
Coordinatore Provinciale! Direi che la mia protesta è almeno servita a
qualcosa! Non accetto critiche e lezioni di politica da chi fa parte di un
sistema che ormai non mi rappresenta più, per colpa vostra mi verrebbe da dire.
Non pretendo che Nascosti condivida, tutt’altro, sono felice che lui sia
contrario alle mie proteste. Ho sempre cercato di non assomigliare alla gran
parte degli esponenti del mio partito e sinceramente me ne vanto, visto che gli
ultimi avvenimenti hanno dimostrato che la loro politica ha fallito! Mi sono
candidata nel Pdl perché ho sempre ritenuto che questo fosse un grande
contenitore, che poteva includere persone di provenienze politiche diverse, ma
anche nuovi volti come il mio, senza ideologie precise, ma con la sola voglia
di fare politica seria e di buon senso. Ma il motivo principale della mia
presenza in questo partito è quello ripetuto da sempre dal nostro leader e cioè
quello di essere uomini liberi. Proprio in virtù di questa libertà, sto
portando avanti le mie pacifiche proteste e avviso il nostro amato Sindaco e il
mio carissimo Coordinatore che continuerò a portarle avanti fino a che ci sarà
questo Governo. Il popolo per me è sovrano, con la nomina del Presidente Monti,
è stata tradita la volontà degli elettori grazie all’appoggio di un Pd codardo
e di un Pdl incapace di governare. In questi mesi a Calenzano vedo un Pd
incapace di produrre documenti costruttivi, utili per il territorio
calenzanese, 15 consiglieri di maggioranza favorevoli a portare avanti grandi
battaglie per un solo popolo, quello da loro preferito, gli extracomunitari e
la tutela dei loro diritti! Dall’altra parte a livello provinciale vedo un Pdl
allo sbando, silenzioso, distratto dai futuri congressi che ancora non si è
capito se verranno fatti. Direi che a me non interessa visto che non
parteciperò a quel triste teatrino dove si prospettano i soliti candidati
attualmente in carica e nominati che francamente, visto il loro meraviglioso
operato di questi anni, hanno veramente deluso molti degli eletti e
sostenitori. Basta con le solite facce, se il partito ha intenzione di andare
avanti, ci vuole un forte cambiamento. Io sono per le primarie aperte, tutto il
resto è noia! Vorrei ricordare che grazie ai candidati nominati dai vertici di
partito, oggi a Calenzano, abbiamo un ex Capogruppo, oggi Consigliere che ieri
ha votato l’Ordine del Giorno assieme al Pd contro la tassa agli
extracomunitari. Sarebbe bene che Nascosti si occupasse di chi contribuisce
ogni giorno a farci perdere i voti e non di chi cerca di rappresentare e di
riconquistare gli scontenti del nostro partito. Rocco Di Leone ha dichiarato di
rimanere nel Pdl ma di uscire dal gruppo. E possibile? Sono stata accusata di
non avere rispetto delle istituzioni, non credo, quello di cui sono sicura è
che loro si scordano troppo facilmente della Costituzione (art.21). L’unica
politica che mi è rimasta è quella della protesta, mi resta difficile fare oggi
opposizione ad un partito che è con noi in maggioranza a livello nazionale. Sto
cercando di combattere contro tutti e tutto per mettere in evidenza il disagio
e la sofferenza di molte persone che ogni giorno parlano con me. Voglio
ricordare che qualsiasi cosa faccia in quel Consiglio viene sempre bocciata
perché accusata di fare demagogia. La mozione di ieri che ho presentato per
destinare i gettoni di presenza e i soldi dei gruppi ad un fondo per
ripristinare il sussidiario per le scuole elementari è stata male interpretata
non solo dalla maggioranza, ma anche dall’opposizione, 18 voti contrari e 1(il
mio) favorevole. Ricordo che il Comune di Calenzano è lo stesso Comune che
taglia i sussidiari nelle scuole (spesa 13000 euro) ma che manda un contributo
alle popolazioni extracomunitarie (15000 euro). Questa non è demagogia? Non è
stata utile per fare grandi articoli sulla stampa ed accusare il Governo
precedente di aver fatto dei tagli ingiusti? Come sempre predicano bene e
razzolano male! Ed io dovrei avere rispetto per delle Istituzioni che mi votano
a favore di una simile ingiustizia? No, io non ci sto! Ero sicura che sia al Pd
che al Pdl non piacesse il forcone, mi dispiace per loro ma da oggi dovranno
abituarsi a vederlo più spesso! Mentre tutti continuano a coltivarsi il proprio
“orticello” personale, nessuno ha la consapevolezza del vero stato d’animo
della popolazione, massacrata dalle nuove tasse, abbandonata e svenduta dalla
politica e alle prese con una condizione economica e lavorativa preoccupante. Altro
che forconi ci vorranno per cambiare questa drammatica situazione!
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