martedì 28 febbraio 2012

SCIOPERO POLITICO. ANDRO’ AL CONGRESSO DEL PDL PER PROTESTARE!






Sono delusa, amareggiata, arrabbiata, vorrei andarmene ma non lo farò prima di aver completato il mio mandato. Questo perché nel 2009 ho preso un impegno con i miei elettori e ho firmato un programma con un simbolo. Oggi credo ancora in quel programma anche se sono delusa da alcune scelte fatte dal partito. Ho dimostrato questa mia fedeltà partecipando ieri al consiglio comunale a Calenzano con la maglietta del Pdl con scritto “L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio”! . Frase amata dal Presidente Berlusconi. Scommetto che neanche i coordinatori provinciali avrebbero il coraggio di esibirla! Amo più io questo partito che loro! Questa è la verità e non starò immobile a vederlo distruggere a causa dell’egoismo dei soliti personaggi che fino ad oggi hanno comandato. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono i congressi provinciali che saranno unitari, cioè si presenteranno i soliti candidati che sono stati nominati in questi anni dai vertici. Da parte degli eletti non c’è stato nessuno che ha avuto il coraggio di andare a scontrarsi con i nomi fatti da Verdini e Matteoli. Il regolamento per i congressi è troppo complicato non permette a persone che non sono stipendiate dalla politica ma soprattutto che non hanno le liste dei tesserati, di presentarsi. Questi congressi sono una bufala! Nessuno ha il coraggio di dire queste cose, anche se sono in molti a pensarle! Bene, mi dispiace per i vertici, io di coraggio ne ho e lo dimostrerò al congresso e anche dopo. Ho ricevuto decine di telefonate di iscritti che mi hanno pregato di andare a rappresentarli al congresso che si svolgerà domenica alla cooperativa di Legnaia. Anche questa sede è piuttosto “strana”, ma non era una cooperativa di sinistra? A pensare male si fa peccato ma a volte ci si azzecca! Ho studiato bene tutta la situazione è ho elementi sufficienti per impugnare il congresso provinciale di domenica mattina, non anticiperò alla stampa nessuna notizia, la comunicherò direttamente al congresso. Ovviamente parlerò perché ne ho titolo come iscritta, ma non voterò, il mio è uno sciopero politico. Domenica mattina mi presenterò con una grande sorpresa per tutti! Ormai sono famosa per le mie proteste e continuerò a farle anche contro il Pdl. Se la situazione non cambierà, non credo che questo sarà il mio partito futuro anzi lo escludo, non perché io lo tradirò ma perché è il partito a tradire me e ad aver fatto delle promesse che non ha mai mantenuto. Il Segretario Alfano ha sempre affermato di voler portare dei grandi cambiamenti nel partito, volti nuovi a dirigerlo, bene, chiedo proprio a lui, in provincia di Firenze, dove sarà tutto questo cambiamento? Se non riusciremo a cambiare noi il partito, presto lo faranno i nostri elettori, possibile che nessuno dei vertici capisca questo?

venerdì 24 febbraio 2012

ADDIO SILVIO...TI FACCIO L'ULTIMO REGALO!


SILVIO…….ADDIO! NON E’STATO BELLO MA PER FORTUNA E’ DURATO POCO!



Premetto in questa mia amara considerazione che attaccherò duramente il partito di cui purtroppo sono costretta a rappresentare in Consiglio Comunale che mi ha profondamente deluso, attenzione, se Atene piange Sparta certamente non ride, altrettante e simili considerazioni potrei farle sul fratello gemello e cioè il Partito Democratico. Sono capitata in politica per sbaglio, grazie ad una cara amica che aveva molta stima di me, una maestra iscritta e Capogruppo nel Comune di Calenzano per Forza Italia. Si parla del 2008, da allora ho cominciato ad approfondire non tanto la politica che già amavo, quanto la vita di quel partito. Dopo la fusione con An e la mia elezione come Consigliere Comunale, ho iniziato da sola a studiare, a capire non solo la macchina amministrativa del Comune ma anche la struttura del mio partito. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata molta, ci sono stati numerosi avvenimenti che hanno evidenziato una situazione direi preoccupante. Le varie indagini e gli scandali che hanno interessato un po’ tutta la politica italiana, mi hanno mostrato un mondo che sinceramente non avrei mai pensato fosse così perverso e vergognoso. Sapevo benissimo di votare e di stimare un uomo non perfetto che dopo la sua candidatura aveva collezionato quasi per magia una quantità enorme di avvisi di garanzia, ma lo aveva fatto come imprenditore e non da politico e comunque non sono mai stata una giustizialista, per me una persona indagata è innocente fino all’ultimo grado di giudizio. Il carisma, la forza e la determinazione ma soprattutto le promesse di quest’uomo che rappresentava uno spiraglio di luce nel buio della fine della prima Repubblica, mi ha convinto a seguirlo e sono arrivata fino ad oggi, ribelle ma fedele al mandato dei cittadini. Sono politicamente una neonata, lo ammetto, ma credo di aver dedicato tanto, troppo tempo alla politica, dal 2009, anno della mia elezione, mi sono impegnata ogni giorno tra la gente sul mio territorio. Ho sacrificato la mia famiglia, il mio lavoro, i miei amati figli, per fortuna già grandicelli, per lottare contro la dittatura della sinistra presente da sessant’anni in questo paese. Ho difeso il Presidente Berlusconi nei Consigli Comunali, ma non ho avuto paura a fare le dovute critiche quando ha commesso dei gravi errori. Io sono una creatura buona e onesta di Silvio Berlusconi. Non sono qui ad elencare tutti gli errori del Cavaliere, per me ha cercato veramente di cambiare qualcosa, ma non ci è riuscito per motivi diversi e non da attribuire a singoli soggetti. Sono invece qui per denunciare la situazione a livello locale, non è giusto parlare in generale perché sono certa che ci sono molte persone serie, preparate e politicamente oneste, ma purtroppo mi trovo ancora una volta davanti una gestione del partito a livello locale, disarmante. Molti dei rappresentanti locali, Onorevoli e Senatori di cui sono anche amica, sono schiavi del partito e prendono ordini perché nominati nelle precedenti elezioni, alcuni hanno provato a disubbidire al capo ma sono stati costretti ad abbandonare il partito. Non li giustifico, anzi, avrebbero dovuto sottomettersi fino alla fine perché grazie a lui erano stati messi in lista e successivamente promossi al Parlamento. Nessuno di loro si è confrontato per delle primarie o attraverso le preferenze. Tutte persone che non sanno cosa significa lottare e andarsi a guadagnare i voti, era ovvio che successivamente prendessere la strada più facile. Gli altri sono lì, sembrano cani bastonati in una gabbia del canile, in attesa di essere adottati da qualcuno che gli possa voler bene come un vero padrone. Forse non hanno capito niente e non lo dico con presunzione personale ma con amara considerazione e valutazione della situazione del nostro paese. Mentre loro litigano e si organizzano i vari congressi per l’elezione dei  coordinamenti, c’è un paese che soffre per una crisi paurosa che loro con i bei stipendi che si portano a casa, non riescono a percepire o comunque cercano di sdrammatizzare o evidenziare a loro convenienza. Un gruppetto di opportunisti, pronti a vendersi la propria madre per la poltrona ma senza avere mai fatto politica seria sul territorio. Vorrei chiedere a questi signori, in quanti hanno una segreteria per ricevere le persone, la risposta è semplice, in pochi! A nessuno è mai interessato guadagnarsi i voti tanto c’era il “vecchio” capo che bastava parlasse, per guadagnare percentuali sufficienti al mantenimento della loro poltrona sicuramente riconfermata se fedeli al proprio padrone. Ma la cosa più vergognosa di questo partito è che non sono state premiate le persone che si sono sempre impegnate, anzi, sono state svantaggiate perché in futuro troppo pericolose come avversarie oppure dannose per il mantenimento degli equilibri tra Forza Italia e Alleanza Nazionale. E ora? E’ finita……il Cavaliere è ormai un uomo distrutto e difficilmente riuscirà a tirare fuori il coniglio dal cilindro alle prossime elezioni! Per non parlare dell’antipolitica che sta dilagando e la necessità in futuro, per poterla fermare, di restituire a questi cittadini la possibilità di scegliere il proprio rappresentante al Governo. Poveri elettori delusi e indignati, massacrati dal macellaio Monti, amico vostro e del vostro partito con voi alleato, il fratello Pd, traditi dalla stessa politica che hanno votato, come convincerli a tornare a premiare il Pdl? Credevo che almeno questa situazione e la nomina del segretario Alfano, avesse illuminato i colonnelli del nostro partito, cercando di organizzare dei congressi seri e proponendo persone nuove per dimostrare un vero cambiamento alla delusione di molti. E invece no, come sempre siamo riusciti nuovamente a rovinare tutto e a tradire per l’ennesima volta quei tesserati fedeli che ci avevano premiato con la loro adesione. La prossima settimana ci saranno questi famosi congressi che dovrebbero rappresentare il vero cambiamento, bene, abbiamo appena compreso che gli unici candidati saranno coloro che sono stati nominati all’inizio e che hanno gestito il partito fino ad oggi, permettetemi di chiedervi, ma il cambiamento dov’è? Qualcuno potrebbe dirmi che non c’è stato nessuno che si è proposto come nuovo candidato. Non avevo dubbi, chi è che ha ancora voglia  coraggio di sprecare tempo e denaro contro i candidati dei vertici? L’Onorevole Toccafondi, il Senatore Totaro, il Consigliere Regionale Nascosti e il sig.Tirelli già coordinatori hanno in mano la lista di tutti gli iscritti e sono stipendiati dalla politica. Bisognava dare la possibilità a tutti di candidarsi liberamente senza vincoli di liste, raccolta firme e quant’altro, ma soprattutto si doveva escludere chi già ha un incarico importante di partito che lo impegna in altre sedi. E invece è stato il contrario, è comodo per un partito candidare chi è già stipendiato grazie alla politica, anche perché ricordo che per fare il coordinatore è necessario avere molto tempo a disposizione e non poco denaro da spendere. Un povero eletto in un Consiglio Comunale o Provinciale non potrebbe permetterselo. Non ho niente di personale con questi candidati, devo però sottolineare che mi sono tappata il naso votando Berlusconi,  per lui sono riuscita a convincermi della sua onestà e di un effettivo accanimento nei suoi confronti da parte della giustizia. Come eletta in un Comune della provincia di Firenze, avrò un’unica lista con Nascosti e Tirelli, il primo lo conosco dal 2008 ed è sempre stato coordinatore, il secondo me lo ricordo come Assessore nella Giunta Comunale del Pd di Firenze, quando io e i miei colleghi di partito con i nostri soldi eravamo a fare la guerra a Prodi nelle varie piazze, lui invece era un suo sostenitore. Mi chiedo allora ma la meritocrazia dov’è in questo partito? Bene, oggi per l’ennesima volta accolgo un cambiamento che non la prevede.  Non è poi un mistero che il sig.Tirelli sia indagato, sono convinta che sia innocente, ma non intendo più  accettare una candidatura che fino a prova contraria presenta già troppe ombre.  Ho perso una settimana del mio lavoro e del mio tempo per fare le tessere, ci ho creduto ancora una volta ma le mie speranze si sono svanite nel nulla. Partecipare ad un congresso unitario, mi sembra inutile, un’offesa verso chi ha destinato dieci euro tolte alla propria famiglia. Ma soprattutto mi sembra ridicolo per i candidati. E’ come vincere una gara partecipando da solo. Non ho niente da perdere, non sono sotto libro paga del partito e me ne vanto, anzi, oggi lo ringrazio di non avermi mai premiato visto la situazione, rimango qui solo per rispetto del mio mandato in Consiglio Comunale a Calenzano.  Elezione che mi sono meritata grazie al mio lavoro. Tutti i partiti hanno fallito, in futuro saranno premiate le persone oneste che hanno sempre lavorato sul territorio. Io mi vanto di essere una di queste. Per questi motivi non parteciperò al congresso e non riprenderò la tessera del Pdl, rimango nel gruppo visto che sono l’unica a portarlo avanti per dare l’ultimo mio contributo, il mio regalo personale al Presidente Berlusconi prima di dirgli addio. Non mi ritrovo più in questo partito sia per motivi organizzativi che di scelte politiche, sono sicura che se la situazione non cambierà seriamente non sarà il partito del mio futuro, anzi lo escludo al 100%. La differenza tra gli altri consiglieri e me è che io ho sempre criticato senza problemi e credo fermamente al vincolo di mandato, loro hanno preferito stare zitti fino alla fine e tradire per costituire il gruppo misto. Ognuno ha le proprie idee e il proprio modo di fare politica.

giovedì 23 febbraio 2012

ORDINE DEL GIORNO LAVORATORI SVANTAGGIATI




ORDINE DEL GIORNO:  BONUS ASSUNZIONI LAVORATORI SVANTAGGIATI



Premesso che in base all’articolo 2, del DL n.201 del 6 dicembre 2011, nel 2012 si potrà dedurre dal reddito di impresa un importo pari a l’Irap pagata e determinata in base alle spese del personale. Inoltre, per i lavoratori di età inferiore a 35 anni o donne, assunte a tempo indeterminato, la deduzione è pari a 10.600 euro l’anno che diventano 15.200 nelle aree svantaggiate.

Considerato che il nuovo decreto sviluppo 2011 introduce anche  il bonus assunzioni a favore dei neoassunti nelle imprese del mezzogiorno che presentano difficoltà di crescita. Tali assunzioni devono essere tassativamente a tempo indeterminato e devono intervenire nei 12 mesi successivi alla data di entrata in vigore del presente decreto.

Preso atto che Il “decreto semplificazioni” entrato in vigore il 10 febbraio 2012, contiene tra le disposizioni di carattere fiscale la proroga di un anno del credito d’imposta per le assunzioni nelle regioni meridionali previsto dal decreto legge del 13/05/2011 n.70, convertito con modificazioni, dalla legge del 12/07/2011 n.106.I beneficiari del credito d’imposta sono i datori di lavoro che assumono lavoratori svantaggiati nei 24 mesi successivi al 14 maggio 2011 nelle regioni meridionali e che lo stesso è calcolato sulla base della differenza tra il numero dei contratti di lavoro a tempo indeterminato rilevato in ciascun mese e il numero dei lavori con contratto a tempo indeterminato mediamente occupati nei 12 mesi precedenti la data di assunzione.
Considerato che i lavoratori svantaggiati sono coloro che sono disoccupati alla data di assunzione da almeno sei mesi, ovvero privi di un diploma di scuola media superiore o professionale. Ovvero che abbiano superato i  50 anni di età, che vivano soli con una o più persone a carico, ovvero occupati in professioni o settori con elevato tasso di disparità uomo-donna o membri di una minoranza nazionale con caratteristiche ivi definite.

Preso atto che sulla base degli ultimi dati Istat resi disponibili, l’occupazione in Toscana nel III trimestre 2011 contrariamente a quanto rilevato a livello nazionale (+ 0,7%), si riduce di quasi 1600 unità riportando una flessione dello 0,1% (+ 0,7% il dato italiano). Una perdita abbastanza contenuta che però rallenta il recupero dei livelli pre-crisi e soprattutto preannuncia una possibile tendenza negativa per i prossimi mesi. Il quadro regionale si conferma dunque in peggioramento. L a Toscana si colloca per l’occupazione al di sotto delle principali regioni del centro nord, solo le Marche fanno peggio. Il tasso di disoccupazione è passato dal 5,2% del III trimestre 2010, all’attuale 5,7% e cioè uno dei più alti dopo il Piemonte. A livello settoriale l’unico incremento si osserva nel comparto dei servizi mentre l’occupazione si riduce in tutte le altre realtà: 3 mila in meno nell’agricoltura, 11 mila nelle costruzioni e 10 mila nell’industria.

Ritenendo che la situazione lavorativa e occupazionale delle regioni del Sud sia peggiore di quelle del centro nord, ritengo di dover denunciare una preoccupazione anche per la regione Toscana che dall’analisi dei  dati forniti dall’Istat è evidentemente in  forte difficoltà.

Preso atto che le categorie sociali che pagheranno più fortemente la crisi, saranno proprio quelle  dei giovani e delle donne che il Governo Monti ha voluto aiutare. Ma non solo, voglio far presente un’altra categoria fortemente in crescita sul nostro territorio, quella dei lavoratori svantaggiati che difficilmente in questa crisi occupazionale, senza un’adeguata formazione, riusciranno a trovare una nuova collocazione. Proprio quei lavoratori dove al Sud sono più tutelati.

Chiedo al Sindaco, alla Giunta e a tutto il Consiglio Comunale di avviare una discussione che possa proporre al Governo Nazionale di ampliare i “Bonus Assunzioni” previsti per il Sud a tutte le regioni d’Italia non tanto dopo aver preso atto delle differenze sui dati  Istat sull’occupazione,  quanto per non discriminare una categoria in difficoltà come quella dei lavoratori svantaggiati.

Impegna la Giunta a trasmettere questo documento al Presidente del Consiglio della Regione Toscana affinchè la stessa nell’ambito del disegno sociale e lavorativo tenga in considerazione questa particolare categoria di lavoratori.



Chiedo inoltre di inviare questo ordine del Giorno al:

Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, Presidente della Camera, Presidente del Senato ai Capogruppo delle Camere.


ORDINE DEL GIORNO ARTICOLO 18





ORDINE DEL GIORNO: RIFORMA DEL LAVORO. ART.18 STATUTO DEI LAVORATORI





Considerato che, In questi giorni il Governo nazionale è tornato a discutere sulla riforma del lavoro.

Visto che l’obiettivo dichiarato è quello di introdurre maggiore flessibilità nel sistema dei rapporti di lavoro per cercare di ridurre la disoccupazione soprattutto giovanile.

Preso atto che i punti principali della riforma riguardano l’introduzione di nuove forme di contratto lavorativo più flessibili rispetto al tradizionale “contratto a tempo indeterminato “ (contratti occasionali, lavoro a chiamata, lavoro a progetto etc.); un nuovo modello di contrattazione individuale (imprese che hanno profitti più alti avrebbero la possibilità di offrire ai propri dipendenti condizioni contrattuali più vantaggiose); una riforma dei meccanismi di protezione professionale (con una spesa prevista per lo Stato di circa 1,5 miliardi di Euro); la liberalizzazione dell’istituto di collocamento in modo da facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro con il coinvolgimento anche di strutture private. 

Considerato che la proposta del governo che più di altre incontra l’opposizione delle tre confederazioni sindacali (CGIL, CISL, UIL) è quella che riguarda le norme sui licenziamenti contenute nel suddetto “Statuto dei lavoratori”.

Preso atto che il 14 maggio 1970 la Camera approvava la legge n.300 conosciuta più comunemente come “Statuto dei diritti dei lavoratori”. Si tratta del più importante testo normativo, dopo la Costituzione, sui diritti dei lavoratori e venne approvato dopo un lungo periodo di lotte sindacali culminate col rinnovo dei contratti collettivi nazionali dell’autunno del 1969. Lo Statuto tutela in particolare il diritto dei lavoratori, il lavoratore, dunque, che ritenga di essere stato licenziato senza una giusta causa o un giustificato motivo, può ricorrere al giudice. Se in sede giudiziaria viene accertata l’assenza di questi due requisiti, il giudice emette una sentenza con la quale può obbligare il datore di lavoro a riassumere il lavoratore licenziato. Questa norma è valida per tutti coloro che lavorano in aziende con più di quindici dipendenti.

L’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori stabilisce che “ (…)  il giudice con la sentenza con cui dichiara efficace il licenziamento o annulla il licenziamento (…) senza giusta causa o giustificato motivo (…)  ordina al datore di lavoro, imprenditore o non imprenditore, che in ciascuna sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo nel quale ha avuto luogo il licenziamento occupa alle sue dipendenze più di quindici prestatori di lavoro o più di cinque se trattasi di imprenditore agricolo, di reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro.  (…)”.

Considerato che il Governo propone una deroga all’articolo 18. La riforma prevede che nel caso di un licenziamento senza giusta causa nei prossimi quattro anni il lavoratore licenziato venga indennizzato con una somma di denaro ma non possa più godere del diritto ad essere riassunto con sentenza del giudice. Questa deroga dovrebbe riguardare solo alcune categorie di lavoratori ed in particolare: i lavoratori “in nero” che vengono regolarizzati dalle aziende in cui lavorano; lavoratori il cui contratto a tempo determinato venga trasformato in contratto a tempo indeterminato ( ma solo al Sud) i lavoratori la cui assunzione faccia superare all’impresa la soglia dei quindici dipendenti (questo per facilitare le assunzioni nelle aziende che attualmente impiegano meno di quindici lavoratori).

Preso atto che l’opposizione dei sindacati  alla deroga proposta dal governo è netta. Essi hanno dichiarato la loro disponibilità a sedersi al tavolo delle trattative per discutere i diversi aspetti della riforma del mercato del lavoro, a condizione però che il governo “stralci” l’articolo 18.

Visto che  il governo sostiene che le modifiche all’articolo 18 porteranno più occupazione, mentre i sindacati parlano di attacco ai diritti fondamentali dei lavoratori.

Considerato che l’Italia è un paese che ha conosciuto le lotte per i diritti dei lavoratori fin dai primi anni del 900 con la conquista del diritto allo sciopero, ma anche molto prima con le Leghe di resistenza.  Oggi i  sindacati sono organi che raccolgono i rappresentanti delle varie categorie produttive e parti sociali. In Italia esistono sindacati dei lavoratori e sindacati dei datori di lavoro.

Considerato che il sindacato ha un posto preciso nella Costituzione della Repubblica Italiana. L’articolo 39 recita: L’organizzazione sindacale è libera. Ai Sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione. Tale comma riveste un’importanza fondamentale in quanto sancisce il principio di libertà di organizzazione sindacale e soprattutto in quanto segna un netto distacco rispetto alle posizioni prese in epoca precedente dal legislatore nei confronti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei loro strumenti rivendicativi. I lavoratori sono altrettanto liberi di aderire o partecipare ad un’organizzazione sindacale.

 Preso atto che è giusto può forse essere utile ricordare il referendum del 2000 con il quale i Radicali si proponevano di eliminare (non di modificare) l’articolo 18, con l’intento di favorire una maggiore occupazione. La Corte Costituzionale, chiamata a decidere sull’ammissibilità di quel referendum, ne sentenziò la legittimità. Risulta quindi poco fondata la convinzione di coloro che parlano dell’articolo 18 come di un diritto fondamentale. Quel referendum come tutti ricorderete è stato invalidato perché non ha partecipato al voto la maggioranza degli aventi diritto ( solo il 32,5%). E’ però sintomatico che la maggioranza dei votanti (66,6%) ha detto no alla cancellazione dell’articolo 18. Questo risultato dovrebbe far riflettere tutti noi, evidentemente gli italiani sull’argomento la pensavano diversamente nonostante l’impegno e la buona volontà dei Radicali e governo in tema di occupazione.

Considerato che l’anno dopo il 18 agosto 2001 e per la prima volta l’allora leader di Confindustria, Antonio D’Amato, chiese al Governo Berlusconi II appena insediatosi di agire immediatamente per favorire una “maggiore facilità nel licenziare”. L’allora Ministro Sacconi analizzò le prime proposte abrogative. Il leader di allora dell’opposizione Francesco Rutelli, parlò della nascita di “un autunno caldo” e dichiarò “il Governo chieda scusa o non daremo tregua al Parlamento”. Anche la Lega Nord rigettò a mezzo stampa per bocca del suo leader Umberto Bossi la possibilità di aprire ai licenziamenti facili, ma poi la sosteneva al Parlamento. Dopo numerosi scioperi  ma soprattutto vista la manifestazione alla quale parteciparono 3 milioni di persone al Circo Massimo a Roma, il governo abbandonò l’idea di abrogare l’articolo 18. Otto anni dopo, l’aula di Palazzo Madama approvò il disegno di legge governativo che introdusse il sistema dell’arbitrato per la risoluzione delle cause giudiziarie sul licenziamento ingiustificato in luogo di processo presso il Tribunale del Lavoro.  Nessuna imposizione formale, solo una possibilità di scelta per il lavoratore.

Preso atto che oggi nuovamente tutta la politica italiana è chiamata da un Governo composto da tecnici e sorvegliato dall’Unione Europea a fare una riforma del lavoro seria che possa aiutare il sistema produttivo italiano ad uscire da questa crisi.

Considerato che è evidente che non ci siano grandi possibilità di mediazione tra il Governo e  alcuni sindacati a causa delle solite ideologie che oggi si sono rivelate dannose per il nostro paese e che per un senso di responsabilità dovranno essere superate da tutti quei partiti che hanno scelto di appoggiare questo esecutivo .

Chiedo al Sindaco, alla Giunta e a tutti i Consiglieri Comunali di avviare una seria e approfondita discussione non solo per trovare un punto di condivisione ma anche per proporre visto la mancanza di accordo tra le parti interessate (Governo e sindacati), l’unico strumento democratico che il nostro paese si vanta di disporre e cioè il referendum. Per una modifica così importante credo che sia un enorme errore, anche per evitare spiacevoli proteste sociali , che il Governo possa chiedere al Parlamento una delega per la modifica dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Pur essendo consapevole che i tempi siano ristretti è assolutamente necessario coinvolgere non solo gli stessi lavoratori dipendenti ma tutto il popolo italiano. Chiedo inoltre che questo Ordine del Giorno sia inviato al:

Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, al Presidente della Camera e del Senato e a tutti i Capogruppo  presenti alle Camere.

FACILE PREDICARE BENE E RAZZOLARE MALE!


In questi giorni sono entrata in possesso del resoconto dei rimborsi annuali del Gruppo Consiliare di Calenzano. Non è mia intenzione fare polemica bensì fare chiarezza. Ogni gruppo ha diritto a dei rimborsi annuali distribuiti attraverso alcuni criteri e decisi entro un certo budget per fare attività politica sul territorio, il Capogruppo può richiederli presentando fattura delle spese sostenute entro il 31 dicembre. Lo scorso anno il Pdl ha organizzato una sola manifestazione nel mese di ottobre per la campagna tesseramento, offrendo un piccolo aperitivo agli iscritti e simpatizzanti, nel corso di quell’incontro abbiamo parlato dei vari problemi del territorio. Manifestazione da me pubblicizzata tramite stampa e internet, condivisa con tutto il gruppo e richiesta dal Coordinamento Provinciale. Nel richiedere il resoconto visto le dichiarazioni dei Consiglieri che al prossimo Consiglio Comunale, usciranno dal gruppo del Pdl, ho notato un rimborso di una cena per 26 persone per un totale di circa 800 euro avvenuta il giorno 10 novembre “Convegno su l’etica politica” di cui né io che faccio parte del gruppo, né gli iscritti ma neanche la stampa e i Coordinatori Provinciali, eravamo a conoscenza e quindi non abbiamo partecipato. Ho chiesto al Capogruppo Rocco Di Leone e a chi ha provveduto a riscuotere la somma, il Consigliere Beatrice Simonetti, delle spiegazioni ma ad oggi non mi sono state fornite. Sembrerebbe che altri ex Consiglieri del Pdl non siano stato invitati. Rocco di Leone era Capogruppo, avrebbe dovuto informarci sulla gestione dei rimborsi che ricordo sono soldi pubblici. E meno male che il Convegno era sull’etica politica! Prima di fare grandi lezioni di moralità a me perché ho protestato in mutande per difendere i più deboli dalla marea di tasse previste per quest’anno dal Governo Monti, credo che dovrebbe con la stessa moralità che sono certa abbia da vendere, fornire spiegazioni convincenti al coordinamento del partito e a tutti i tesserati di cui faceva parte fino al 27 dicembre, quando ha autorizzato il prelevamento dei soldi alla Beatrice Simonetti. Comunico che se non avrò spiegazioni credibili manderò tutta la documentazione agli organi preposti. Non vorrei che per sbaglio fosse stata organizzata con i soldi pubblici una cenetta tra amici del partito o familiari degli organizzatori. Non voglio mettere in dubbio la loro onestà, proprio per questo mi auguro che a breve, dopo i miei solleciti anche pubblici ci sia da parte loro quella trasparenza che credo sia obbligatoria per chi ricopre un incarico pubblico. Il proverbio dice: “A volte a pensar male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca”! Ho richiesto al Comune anche le fatture degli anni precedenti visto che io sono sempre stata esclusa dalla gestione finanziaria del partito, mi auguro di non avere altre sorprese!

martedì 21 febbraio 2012

Siamo rimasti tutti in mutande!

Ieri nella I Commissione il Sindaco Biagioli ha illustrato la previsione di bilancio ma soprattutto ha spiegato le disposizioni per l’introduzione dell’Imu. Come tutti saprete l’Imu andrà a colpire anche le prime case e l’aliquota ordinaria fissata dal decreto Monti è del 4%. I Comuni possono scegliere se diminuirla di due punti o aumentarla. Ricordo che oltre all’introduzione della nuova tassa sull’abitazione principale sarà aumentato il valore catastale del 60%. Ci saranno aumenti anche per la seconda casa e i fabbricati ad uso produttivo o commerciale. Il Sindaco ha dichiarato che nonostante la difficoltà nel sopperire risorse per far fronte alle mancate entrate dovute alla situazione di crisi economica non toccherà le famiglie e i servizi sociali, non aumenterà l’Irpef e neanche la Tia grazie au un intervento sulla spesa corrente e le nuove entrate della tassa di soggiorno. Sono stati confermati minori trasferimenti da parte dello Stato centrale. Sono molto delusa da questa scelta, è vero che l’Irpef non è stata toccata, ma è altrettanto vero che ci ha pensato il Presidente della Regione Toscana ad aumentarla dallo 0,9 all’1,23 per far fronte alle spese della sanità e vorrei dire ai famosi “buchi” ormai incolmabili dovuti ad una mala gestione. Ma il Presidente Rossi, non è dello stesso partito del Sindaco Biagioli? Noi potevamo fare di più, ad esempio come ha fatto il Sindaco di Firenze, Matteo Renzi che ha diminuito l’addizionale Irpef perché convinto che quella regionale fosse troppo alta. Il Sindaco Renzi si è accontentato di aumentare l’Ici sulla seconda casa. Mi sembra un’ottima scelta. Devo però fare una predica a tutti, un buon amministratore, visto l’aumento catastale, viste le difficoltà delle famiglie, considerato l’aumento di molte tasse in generale, poteva sacrificarsi per i propri cittadini e oltre che diminuire l’Irpef, abbassare l’Ici sulla prima casa di due punti. Il Governo centrale ha dato questa possibilità!!! E allora perché non è stata applicata? Ma questi signori, non vi vantano di essere di sinistra e di rappresentare i più deboli? Semplice, gli sprechi e tutte le opere faraoniche di questo Comune non lo permettono, abbiamo fatto investimenti che non solo ci costano come spese iniziali e quindi in conto capitale, ma anche come gestione come spese correnti. Il nuovo Comune, la Start , l’Art Design ecc, sono opere che continueranno a pagare tutti i cittadini, giustificate dall’amministrazione come miglioramento di alcuni servizi, ne valeva davvero la pena? Se questo Comune avesse amministrato più accuratamente le proprie risorse negli anni precedenti, oggi si sarebbe potuto ridurre l’Ici sulla prima casa e l’Irpef. Ma le risorse non ci sono, anzi, nei prossimi anni , reperirle sarà sempre più difficile. Sono arrabbiata, ogni amministratore cerca di fare cassa a causa dei propri errori, sulla pelle dei cittadini. Monti ripara ai danni degli altri, nessuno escluso, il Presidente Rossi ripara a quelli del suo partito e idem per il Sindaco di Calenzano. Ognuno di loro si prende la propria parte a discapito dei soliti noti, i cittadini! Per non parlare dell’aumento di circa il 25% dell’Imu sui fabbricati ad uso produttivo, se lo scorso anno, molte aziende erano già in crisi a causa della situazione economica, oggi credo che siano ormai in una situazione di futuro fallimento. Sono stata la prima a dire che tassare senza pensare alla crescita è un suicidio. Il Governo Monti appoggiato da Pd, Pdl, Udc e all’occorrenza dall’Idv ad oggi ha inserito nuove tasse, non ha tagliato gli sprechi e non ha investito sullo sviluppo. Io non credo che in questa situazione si possa continuare ad andare avanti. Sono confusa, oggi il Sindaco Biagioli lo vedo simile a Monti, la stessa politica fatta in Istituzioni diverse. Ecco perché non torna in piazza in mutande!!! Responsabilità? No, io lo chiamerei più fallimento della politica e dei partiti! Si dovrebbero tutti vergognare! E che nessuno venga a fare prediche perché se oggi il Pd fosse stato più bravo del Pdl, sarebbe stato al posto di Monti a governare.

giovedì 16 febbraio 2012

A Calenzano tutto è possibile!


Sul gruppo del Pdl di Calenzano, come su quello di altri comuni, si potrebbe veramente scrivere un libro, l’unica cosa che non si riuscirebbe a fare, è unirlo. Forse non lo è mai stato a causa di una partenza direi “burrascosa” e di una diversità tra i vari soggetti che ne fanno parte. Direi una storia iniziata male e finita peggio! Non sono mai stata accettata in questo gruppo perché  proposta in lista alle ultime elezioni amministrative da un ex Consigliere di Forza italia, Rosanna Fantini che non aveva un buon rapporto con i vecchi di An. Ma la storia è ormai vecchia e conosciuta ed è inutile riproporre alcuni discorsi che non servirebbero a niente. Una cosa è certa, questo Pdl non è mai stato unito! Ho cercato in questi anni di percorrere la mia strada, lavorando e guardandomi le spalle da chi ha sempre cercato in un modo o nell’altro di ostacolarmi. Ci sono stati mesi più tranquilli e altri più complicati ma alla fine abbiamo sempre trovato un punto d’incontro per il bene del partito. Devo dire che c’è stata anche una diversità d’impegno, senza entrare nei meriti o demeriti degli altri, dal primo giorno che ho deciso di occuparmi di politica, ho dedicato a questa la maggior parte del mio tempo libero. Ognuno di noi conosce i veri motivi per i quali si è avvicinato alla politica e cosa vorrà fare da grande, io posso dire che in questo mondo ci sono entrata per caso e in futuro mi piacerebbe fare nuove esperienze pur non abbandonando mai il paese che mi ha fin dall’inizio premiato dandomi la possibilità di essere eletta con tantissime preferenze. Proprio in virtù di questa mia intenzione, avevo comunicato al gruppo che avrei lavorato per appoggiarli e dargli il mio contributo ma non avrei accettato nuovi incarichi istituzionali e di partito sul territorio calenzanese. Nell’ultimo incontro avevamo deciso di organizzare un convegno sull’accesso al credito e la crisi delle piccole e medie imprese, sinceramente non erano emersi problemi di altro genere, anzi, mai come in questi ultimi mesi avevamo  avuto una capacità di sintesi così brillante. Verrebbe da dire la quiete prima della tempesta! In un momento così difficile per il paese, per la politica e soprattutto per il nostro partito dovevamo essere più responsabili, su questo non ci sono dubbi! Sembra quasi che nell’aria di Calenzano ci qualcosa di strano, forse siamo vicini ad un cambiamento? Voglio ricordare che questa bella parola di “unità”, non esiste neanche nel Pd. Proprio in questi mesi, l’ex Vicesindaco e Assessore all’urbanistica si è dimesso, attaccando il partito e accusandolo di applicare poca democrazia, siamo sicuri che siano solo questi i veri motivi?  Detto questo siamo di fronte ad un periodo che vedrà numerosi cambiamenti dovuti ad una rivoluzione degli schemi a livello nazionale. Nelle ultime settimane Pd e Pdl stanno lavorando per la modifica della legge elettorale e voci di corridoio annunciano future alleanze inimmaginabili fino a pochi mesi fa. La politica è l’arte dell’impossibile, nei prossimi mesi potrebbe accadere di tutto. Tornando alla “banda” di Calenzano devo però fare per correttezza delle precisazioni. Che Rocco Di Leone non mi abbia mai amato, non è un segreto visto che non solo avevamo lottato per le candidature nel 2009, ma in questi anni sono emerse numerose differenze non di poco conto. L’impostazione del Di Leone è sempre stata di rigore, lui avrebbe voluto un partito “caserma” e l’unica ribelle sono sempre stata io. Sono stata accusata da loro di fare una politica diversa, di andare troppo sulla stampa, in radio e in tv. Un buon politico deve fare e comunicare. Forse questo concetto il gruppo di Calenzano non l’ha mai capito. Sul mio lavoro come Consigliere i numeri parlano da soli, basta andare a vedere quante interrogazioni, mozioni e ordini del giorno ho sviluppato in questi anni e quanti documenti hanno portato i quattro che se ne sono andati. I numeri a mio favore sono schiacciati. Avrò fatto bene o male il mio lavoro da Consigliere ma almeno ci ho messo tutto il mio impegno è ho dimostrato di fare e non di guardare come molti di loro e addirittura dopo, criticare. Questo è davvero troppo!  La situazione a mio avviso è più complicata di quello che ha fatto emergere la stampa, Rocco Di Leone è andato via a causa della mia protesta,  sarebbe curioso sapere i motivi per cui è stato spinto a candidarsi a Sindaco, non li ho mai capiti! Ma era consapevole quale partito andava a rappresentare? Secondo me lui poteva benissimo andare nel Pd, basta vedere le sue ultime votazioni in Consiglio Comunale a favore degli extracomunitari ma lì forse non sarebbe stato eletto, tantomeno candidato a Sindaco. Poi abbiamo l’uscita della Consigliera Simonetti  che ultimamente mi sembra si sia più impegnata in un’Associazione apolitica di Calenzano, ammesso che esista in questo paese, che in Consiglio Comunale. Forse anche lei si sta avvicinando al Pd? Per non parlare del Raspanti, lui è l’unico che ha detto pubblicamente su Fb quello che farà da grande, porterà avanti un partito neofascista. Mancava a Calenzano! In ultimo il mio amico Anzio, io lo chiamo il “pezzo d’antiquariato” della politica calenzanese, l’unico che mi ha difeso ma che oggi esce insieme agli altri perché deluso da tutti! Ognuno ha dato la sua giustificazione, più o meno valida o credibile, ma ancora a mio avviso i veri motivi non sono emersi. Mi giunge voce di una futura lista civica che vorrebbero portare avanti certi soggetti vicini alla politica, presenti in alcune Associazioni. Si parla di personaggi del Pd  “democratico” contro la Giunta Biagioli, che forse pensano di riacquistare la propria “verginità” facendo passare un po’ di tempo. Bene, mi sembra che il quadro politico futuro di Calenzano sia ben diverso da quello delle ultime amministrative e in futuro se ne vedranno delle belle! Ma non posso scordare l’ultimo vero lavoratore di questo partito, il coordinatore Massimo Simonetti che non si è mai visto in questi mesi ma che è spuntato dal cilindro come per magia in queste ultime settimane. Insieme agli altri, non proprio tutti,  a mia insaputa ha chiesto ripetutamente ai vertici del pdl la mia espulsione dal partito, minacciando di far uscire tutto il gruppo. Direi che come coordinatore è veramente bravo, ha fatto un bel lavoro, sa unire e fare politica sul territorio. Voglio fare i complimenti a chi lo ha nominato( Nicola Nascosti) e che ora si ritrova a dover risolvere questa difficile situazione. Direi che il quadro clinico e patologico è completo! Io credo che molti di questi soggetti che hanno fatto a me la morale per i miei gesti, dovrebbero prima di parlare e agire, farsi un bell’esame di coscienza! Sarò ribelle e rivoluzionaria, ma sono una persona corretta e non falsa e vergognosa come loro. So che il partito ha preso provvedimenti verso i dissidenti, a me non interessa, continuerò il mio lavoro anche senza di loro, non sarà facile ma lo farò per rispetto a tutti i miei elettori e a quelli del mio partito. Io non lascio la barca mentre sta affondando fregandomene dei passeggeri, un buon comandante prima salva loro e poi se stesso! Questa è coerenza, fedeltà e vero senso civico. Una nuova barca può sempre essere ricostruita, la fiducia persa è molto più difficile da riacquistare!

mercoledì 8 febbraio 2012

NON HA MAI ASCOLTATO I LAVORATORI, ORA NON PUO’ CHIEDERE LORO PIU’ SACRIFICI!


Come sindacalista ma soprattutto come ex lavoratrice dell’ ipermercato Carrefour mi permetto di entrare in questa vicenda che riguarda a mio avviso non solo le liberalizzazioni ma anche la situazione in cui da sempre si trovano i lavoratori. E’ evidente che in Carrefour ci sono problemi che non riguardano solo le liberalizzazioni, ma anche i contratti stipulati all’apertura ma soprattutto l’organizzazione del lavoro che a mio avviso incide sulla produttività dello stesso Ipermercato. Carrefour è una realtà nel nostro territorio che da sempre ha impegnato i vari sindacati in una lotta continua contro la proprietà.  Visto la mia lunga esperienza come sindacalista all’interno di questa azienda mi posso permettere di criticare i suoi vertici per non aver mai saputo organizzare i lavoratori e per aver gestito la vendita con superficialità, riducendo anno per anno, il personale all’interno, provocando così un malcontento generale da parte non solo di chi ci lavora ma anche della stessa clientela. Oggi posso dire che da questa situazione emerge la volontà da parte della proprietà,  di vendere questo ipermercato, lasciando al compratore meno personale possibile. Credo che la vendita sia difficile a causa della crisi che negli ultimi anni sta investendo un po’ tutti i settori, anche quello della grande distribuzione. Bisogna ricordare che sul nostro territorio, in comuni diversi ma comunque nel giro di pochi km,  sono presenti numerosi ipermercati, evidentemente quando l’economia tirava, la politica ha dato a mio avviso troppe concessioni ed ora ci ritroviamo in questa difficile situazione. Non solo Carrefour è in crisi, ma anche gli altri. Carrefour non è mai decollato, forse perché è stato l’ultimo ad aprire ma anche perché ha dovuto confrontarsi con dei marchi molto forti sul territorio come quello della Coop. Le liberalizzazioni non serviranno certamente a migliorare la situazione, tutt’altro, trovo questa scelta da parte del Governo Monti, assurda. I cittadini hanno sempre meno soldi da spendere, aumentare le ore di apertura non li porterà certamente a comprare di più. Dall’altra parte avremo problemi con i lavoratori che hanno diritto ad una vita privata e danneggeremo ancora di più quei piccoli negozi a gestione familiare che non potranno assumere personale perché i loro incassi non lo permettono e quindi non potranno garantire un’apertura così lunga. Situazione ben diversa e mi preme sottolinearlo è quella dei negozi come ad esempio il Nencini che da anni chiede più aperture, ma che oggi ha dimostrato di sapere gestire il proprio personale. Credo, pur non condividendo le liberalizzazioni, che su Carrefour ci siano problemi che vanno ben oltre, ma soprattutto non ci sia la considerazione e il rispetto per i lavoratori. Non si può considerarli delle semplici matricole, un lavoratore è prima di tutto una persona, questa è la differenza tra una gestione familiare di un’azienda come il Nencini e una molto più grande come quella del Carrefour. Oggi c’è la volontà da parte del Governo centrale di attuare una riforma del lavoro che possa assomigliare a quella europea, attenzione, la nostra storia è diversa, la “testa” dei lavoratori non si cambia in pochi mesi, questa riforma potrebbe scatenare delle proteste sociali. Pur condividendo che sia necessaria una riforma per dare più flessibilità, deve venire prima del lavoro, il rispetto per l’”uomo”. Non si può pensare di combattere la globalizzazione sfruttando di più i lavoratori, altrimenti non ci rimane che fare come la Cina e aprire le fabbriche lager, o aspettare, come presto accadrà che in quei paesi emergenti, ci sia presto una rivolta sociale che possa portare un po’ di democrazia. Le scelte da fare sono altre, queste liberalizzazioni sono inutili, bisogna ridurre la pressione fiscale, altrimenti tutte le riforme infelici di questo Governo di tecnici, ricadranno “considerato” e “rispettato” lavora molto meglio e più volentieri di uno “sfruttato” e mai “ascoltato”! Mi auguro che Carrefour possa finalmente ascoltare tutti quei lavoratori che da tempo manifestano dei disagi, la nostra democrazia e la nostra società non può essere ricattata dalle multinazionali come ormai è evidente che sia. Ora basta!!!

lunedì 6 febbraio 2012

LE OPERE "UTILI" DELLA SINISTRA A CALENZANO


Visto che in questi giorni si è riparlato dei lavori di ristrutturazione del Cad, voglio ricordare quanto è costato alla comunità calenzanese questa grande opera faraonica. Si parla di una struttura (capannone) che è stata acquistata dal comune di Calenzano nel gennaio 2007 per  5 milioni di euro. Il suddetto capannone è  stato acquistato prima dalla Laneco e dopo due mesi dal Comune di Calenzano. Dagli atti notarili si possono notare anche delle significative differenze di prezzo. A pensar male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca. Nel 2006 infatti la Laneco svolgeva la propria attività in questa struttura, compra il fabbricato dai proprietari a cui pagava l’affitto da anni e neanche 60 giorni dopo questa operazione,  lo rivende al nostro Comune. Siamo ormai abituati ad ascoltare casi anche molto più “strani”di questo,  basta pensare alle indagini di questi giorni a livello nazionale, dove addirittura vengono acquistati e rivenduti nello stesso giorno, a cifre completamente diverse, dei palazzi prestigiosi in centro a Roma. Sarebbe curioso capire questa “strana” situazione di Calenzano! Si parla comunque di un’opera che è ad oggi costata ai cittadini quasi 6 milioni di euro( 5milioni del comune e uno coperto da cofinanziamenti della Regione Toscana), voglio ricordare che anche i soldi della Regione sono sempre soldi pubblici. Ma permettetemi di avere delle perplessità non solo per l’acquisto e la ristrutturazione, ma anche per l’utilizzo. Vorrei capire quali saranno i benefici per i cittadini di Calenzano grazie a questa struttura. Vi rispondo subito, ad oggi sono state fatte anche delle mostre importanti, ricordo anche quella dei sacchetti d’epoca! Sarebbe curioso sapere quante persone sono andate a visionarla!Questa grande opera faraonica, potrebbe essere accoppiata a quella della Start, non solo sono costate cifre milionarie per acquistarle e ristrutturarle, ma anche per mantenerle. Quindi doppio costo che durerà nel tempo. Mentre il Sindaco ogni giorno si lamenta per la crisi e le poche risorse da destinare al bene comune, si scopre che c’è un’altra faccia dell’amministrazione comunale che fino ad oggi ha sperperato denaro pubblico e comunque ha fatto investimenti che gravano sul bilancio. La precedente amministrazione comunale ha fatto dei danni irrimediabili, adesso questi errori verranno come sempre pagati dai cittadini! Ricordo che questi investimenti sono presenti tra i debiti della Comune s.r.l società con un unico socio e cioè lo stesso comune. Questa società mi risulta che abbia dei problemi anche a rimanere in vita, mi chiedo come faremo a chiuderla e dove riverseremo tutti i debiti ancora da pagare per decine di anni. Una buona amministrazione deve chiedere le tasse ai cittadini per investirle in servizi pubblici ed opere utili alla comunità, questo comune ha sempre fatto il contrario. Ora che la crisi morde seriamente, si sarà costretti a tagliare i servizi, per continuare a mantenere le opere faraoniche inutili. Con 7/8 milioni di euro, si sarebbe potuto fare nuovi alloggi popolari per chi da anni aspetta senza aver avuto mai risposta o per chi oggi non ha possibilità di pagare un affitto o un mutuo perché rimasto senza lavoro a causa della crisi.

giovedì 2 febbraio 2012

E FU PDL!


Carissimi amici, mai come in questi mesi, il nostro partito aveva avuto nei vari sondaggi, una percentuale così bassa. Non importa affidarsi a questi, basta girare tra la gente per capire che c’è delusione, diffidenza e poca fiducia tra i nostri elettori, certamente gli altri partiti non sono messi meglio ma sono riusciti a giustificare il Governo Monti e le sue manovre accusando Berlusconi di aver causato tutti i mali di questo paese. E invece questo malessere dell’Italia parte da molto più lontano, già dalla prima Repubblica abbiamo cominciato ad accumulare il debito pubblico, a creare lavoro virtuale pagato dallo Stato ma il nostro difetto più grande è stato quello di entrare in Europa ed accettare di essere sottomessi ai loro voleri e interessi economici. Con questo bel capolavoro, è stato impossibile anche combattere la “globalizzazione” che ormai giorno dopo giorno è responsabile della chiusura o delocalizzazione di numerose aziende e quindi della disoccupazione e quindi dell’impoverimento del paese. E’ vero, entrare in Europa è sembrata per la maggio parte del paese una salvezza, il nostro debito pubblico era già troppo alto e unirsi ad altri Stati economicamente più virtuosi, ci avrebbe portato solo benefici. Peccato che oggi, alla nostra nave “Italia” che sta affondando, l’ancora della salvezza viene garantita, ma a condizione che il comandante sia scelto dalla stessa Europa. Direi un piano perfetto, mi viene da ridere quando qualcuno diceva che il male peggiore era Berlusconi, oggi lo rimpiange! Silvio Berlusconi, un uomo quasi perfetto, altrimenti non sarebbe umano, responsabile solo di aver creato un partito di nominati, tutte persone che nel bene o nel male, hanno pensato solo al proprio egoismo e non si sono preoccupate del futuro del partito. Senza quel piccolo, grande ometto che ormai non è più in grado di fare campagna elettorale per tutti, il Pdl sta affondando come la nave “Italia” e nessuno sembra avere la ricetta giusta per salvarlo. Non amo piangermi addosso ricordando il passato, anche perché io non ho mai beneficiato della generosità del Cavaliere, credo sia giusto rimboccarsi le maniche, come diceva mia nonna e guardare al futuro. “Come”? La famosa domanda fatta da Crozza a Montezemolo, semplice, ricominciando da capo. Non è il partito che non funziona, ma la mentalità di chi ne fa parte. Aveva ragione Francesco Cossiga, “non si può capire la politica senza aver capito l’Uomo” . Se analizziamo l”Uomo” moderno, il famoso “uomo inetto” descritto nella Coscienza di Zeno di Italo Svevo, troveremo tantissimi difetti simili a quelli addebitati a molti politici italiani. Quindi, per cambiare la politica e i politici italiani, bisognerebbe per prima cambiare la nostra società e chi ne fa parte. Direi impossibile, o comunque difficilmente attuabile in tempi brevi. E quindi, cosa fare, sono un umile Consigliere Comunale, ribelle, rivoluzionaria e come si dice nel mio partito “l’opposizione del Pdl”, ma ho giurato di rimanere fedele al mio partito fino alla fine della mia legislatura, rimanendo in silenzio? Nemmeno per sogno, cercando di lottare dall’interno per provare a cambiare le cose. Il nostro elettorato si sente abbandonato, crede che Bersani si sia venduto per un piatto di lenticchie e Berlusconi per uno zampone. Bisogna ricominciare a parlare alla gente in maniera semplice, spiegare la situazione, lasciando da parte quel politichese che ormai non è più di moda. Per fare questo ci vuole un rinnovamento della politica dalla A alla Z. Mi pare che la A, con la nomina del nostro segretario Alfano ci sia già stata, ora manca tutto l’alfabeto. Mi risulta che invece di fare questo, negli ultimi mesi i nostri Coordinatori siano interessati alla conta delle tessere per i congressi. Saranno inutili e ci faranno perdere solo tempo se verranno riproposti i soliti nomi che hanno ormai stancato quasi tutti gli eletti ad eccezione di quelli da loro stipendiati. Questa situazione non è accettabile, altro che congressi, qui bisogna riconquistare gli elettori altrimenti alle prossime elezioni rischiamo di diventare il terzo partito della Toscana! O addirittura il quarto o il quinto. Mi risultano alcune cene e riunioni “carbonare” fatte da qualcuno per garantirsi la propria elezione, non faccio nomi, credo soltanto che questi grandi “geni” della politica sarebbe meglio andassero a fare altro perché con questo loro atteggiamento, stanno distruggendo quel che resta del partito. Non sono utili due Coordinatori per tutti i comuni della provincia di Firenze, ma andrebbero ripristinati i collegi e i loro rappresentanti. Secondo me sono necessarie le primarie aperte a tutti, è vero, sono uno strumento usato dal Pd, ma direi molto efficace e democratico. Se la legge elettorale non verrà modificata, potrebbero essere utilizzate per la nomina di ogni rappresentante nelle varie istituzioni. Non si può continuare ad avere candidature in virtù di un’importante amicizia, di minacce e di altri sistemi poco democratici. Ci vuole trasparenza e un’accurata selezione della classe dirigente. Il nostro elettorato ci sta osservando, difficilmente tornerà a credere in noi, bisogna veramente rivoluzionare tutto il partito, altrimenti in caso contrario verrà drasticamente fatto dagli stessi elettori con il loro voto. L’ultima considerazione per me veramente importante, prima staccheremo la spina a questo Governo non democratico e meno voti perderemo. La sovranità del popolo italiano non si può e non si deve svendere all’Europa.

IO NON CI STO!


Ci voleva un semplice forcone di legno per far intervenire, dopo lunghi mesi di silenzio, il nostro Coordinatore Provinciale! Direi che la mia protesta è almeno servita a qualcosa! Non accetto critiche e lezioni di politica da chi fa parte di un sistema che ormai non mi rappresenta più, per colpa vostra mi verrebbe da dire. Non pretendo che Nascosti condivida, tutt’altro, sono felice che lui sia contrario alle mie proteste. Ho sempre cercato di non assomigliare alla gran parte degli esponenti del mio partito e sinceramente me ne vanto, visto che gli ultimi avvenimenti hanno dimostrato che la loro politica ha fallito! Mi sono candidata nel Pdl perché ho sempre ritenuto che questo fosse un grande contenitore, che poteva includere persone di provenienze politiche diverse, ma anche nuovi volti come il mio, senza ideologie precise, ma con la sola voglia di fare politica seria e di buon senso. Ma il motivo principale della mia presenza in questo partito è quello ripetuto da sempre dal nostro leader e cioè quello di essere uomini liberi. Proprio in virtù di questa libertà, sto portando avanti le mie pacifiche proteste e avviso il nostro amato Sindaco e il mio carissimo Coordinatore che continuerò a portarle avanti fino a che ci sarà questo Governo. Il popolo per me è sovrano, con la nomina del Presidente Monti, è stata tradita la volontà degli elettori grazie all’appoggio di un Pd codardo e di un Pdl incapace di governare. In questi mesi a Calenzano vedo un Pd incapace di produrre documenti costruttivi, utili per il territorio calenzanese, 15 consiglieri di maggioranza favorevoli a portare avanti grandi battaglie per un solo popolo, quello da loro preferito, gli extracomunitari e la tutela dei loro diritti! Dall’altra parte a livello provinciale vedo un Pdl allo sbando, silenzioso, distratto dai futuri congressi che ancora non si è capito se verranno fatti. Direi che a me non interessa visto che non parteciperò a quel triste teatrino dove si prospettano i soliti candidati attualmente in carica e nominati che francamente, visto il loro meraviglioso operato di questi anni, hanno veramente deluso molti degli eletti e sostenitori. Basta con le solite facce, se il partito ha intenzione di andare avanti, ci vuole un forte cambiamento. Io sono per le primarie aperte, tutto il resto è noia! Vorrei ricordare che grazie ai candidati nominati dai vertici di partito, oggi a Calenzano, abbiamo un ex Capogruppo, oggi Consigliere che ieri ha votato l’Ordine del Giorno assieme al Pd contro la tassa agli extracomunitari. Sarebbe bene che Nascosti si occupasse di chi contribuisce ogni giorno a farci perdere i voti e non di chi cerca di rappresentare e di riconquistare gli scontenti del nostro partito. Rocco Di Leone ha dichiarato di rimanere nel Pdl ma di uscire dal gruppo. E possibile? Sono stata accusata di non avere rispetto delle istituzioni, non credo, quello di cui sono sicura è che loro si scordano troppo facilmente della Costituzione (art.21). L’unica politica che mi è rimasta è quella della protesta, mi resta difficile fare oggi opposizione ad un partito che è con noi in maggioranza a livello nazionale. Sto cercando di combattere contro tutti e tutto per mettere in evidenza il disagio e la sofferenza di molte persone che ogni giorno parlano con me. Voglio ricordare che qualsiasi cosa faccia in quel Consiglio viene sempre bocciata perché accusata di fare demagogia. La mozione di ieri che ho presentato per destinare i gettoni di presenza e i soldi dei gruppi ad un fondo per ripristinare il sussidiario per le scuole elementari è stata male interpretata non solo dalla maggioranza, ma anche dall’opposizione, 18 voti contrari e 1(il mio) favorevole. Ricordo che il Comune di Calenzano è lo stesso Comune che taglia i sussidiari nelle scuole (spesa 13000 euro) ma che manda un contributo alle popolazioni extracomunitarie (15000 euro). Questa non è demagogia? Non è stata utile per fare grandi articoli sulla stampa ed accusare il Governo precedente di aver fatto dei tagli ingiusti? Come sempre predicano bene e razzolano male! Ed io dovrei avere rispetto per delle Istituzioni che mi votano a favore di una simile ingiustizia? No, io non ci sto! Ero sicura che sia al Pd che al Pdl non piacesse il forcone, mi dispiace per loro ma da oggi dovranno abituarsi a vederlo più spesso! Mentre tutti continuano a coltivarsi il proprio “orticello” personale, nessuno ha la consapevolezza del vero stato d’animo della popolazione, massacrata dalle nuove tasse, abbandonata e svenduta dalla politica e alle prese con una condizione economica e lavorativa preoccupante. Altro che forconi ci vorranno per cambiare questa drammatica situazione!