lunedì 10 giugno 2013
Alcune riflessioni sul risultato elettorale
Monica Castro capogruppo Calenzano PDL
Finalmente una mia idea e' andata e' stata condivisa
Monica Castro - Capogruppo Pdl Calenzano
Presi in giro dagli stranieri
In questi mesi ho raccolto numerose denunce per quanto riguarda tutto il settore dei servizi. Siamo in presenza di una concorrenza sleale da parte di alcune aziende o cooperative straniere. Molte di quelle italiane non riescono più a stare sul mercato e a vincere gli appalti. Nessuno si chiede il perché di questa situazione, forse sarebbe il caso di istituire una commissione speciale di controllo sul territorio (Piana) per studiare ed intervenire sul fenomeno. Una commissione o gruppo di lavoro che coinvolga tutte le parti sociali. Sul territorio della Piana abbiamo la più alta concentrazione di corrieri nazionali ed internazionali che ormai si affidano a cooperative di servizi per la gestione del magazzino e della distribuzione. I problemi che riguardano questo settore sono molteplici, basta ricordare che l'8 aprile c'e stata una sentenza della Corte Costituzionale molto importante che riguarda la lotta al dumping contrattuale. Come consigliere comunale voglio limitare la mia denuncia a livello locale anche se il fenomeno e' presente in tutta Italia. Il problema riguarda tutto il settore dei servizi: trasporto, facchinaggio, pulizie, assistenza domiciliare, ecc. Un settore che ha visto un forte sviluppo con una presenza sempre maggiore di lavoratori stranieri. Negli ultimi anni sono in crescita anche le cooperative gestite direttamente da stranieri che per motivi diversi riescono a tariffe più basse e quindi risultano essere più competitive. Un altro problema e' il subappalto. Le gradi cooperative vincono gli appalti a ribasso e successivamente subappaltano ad altre più piccole rendendo riducendo ancora di più i margini di guadagno che poi pesano ovviamente sulla gestione dei lavoratori. E' necessario capire ed intervenire prima possibile per evitare che questo fenomeno possa trasformarsi in una guerra tra poveri dove gli unici a rimetterci potrebbero essere gli stessi lavoratori sempre meno garantiti e sfruttati. E' bene ricordare anche il problema della sicurezza che in questa "giungla" lavorativa viene spesso sottovalutato. In un momento di crisi, dove trovare un lavoro e' sempre più difficile, sono necessari più controlli per evitare che la crisi diventi la scusa per sfruttare lavoratori bisognosi italiani ma anche stranieri. Voglio in questa occasione fare anche una proposta che potrebbe risolvere i problemi legati alle aziende o cooperative gestite soltanto da stranieri, prevedere per legge una percentuale di italiani nelle aziende straniere ma anche italiane, ne avevo già fatta una simile alcuni anni fa a Prato, proposta che e' sbarcata anche in Giappone, sono stata infatti contattata ed intervistata dalla televisione nazionale giapponese. Avere una presenza di italiani nelle aziende straniere e non, aiuterebbe le istituzioni avere maggior controllo all'interno delle stesse.
Monica Castro Capogruppo Pdl Calenzano
Continuano i furti...sul territorio sotto gli occhi di tutti...ma nessuno puo' fare niente. Perché?
Ma quale sicurezza?
Monica Castro
Troppi furti...cittadini esasperati
Liberiamoci dalle ideologie
martedì 21 maggio 2013
IL COMUNE CHIUDE PER FERIE
Il comune di Calenzano chiuso per quattro giorni. Da mercoledì 24 aprile alle ore 13 a domenica. Sono contenta per i dipendenti comunali ma e' mio dovere contestare l'amministrazione comunale per un disservizio così grave. Un comune non può chiudere per così tanto tempo. I cittadini possono aver bisogno di un rinnovo di un documento d'identità. Per qualsiasi urgenza dove si possono rivolgere? Mi risulta che Calenzano e' l'unico Comune della Piana a prendere un provvedimento del genere. Devo dire che e' molto curioso questo comportamento, siamo l'unico comune ad avere due palazzi comunali per dare più servizi alla popolazione, come ha più volte dichiarato il Sindaco e poi non teniamo le strutture aperte. Facciamo forse economia perché non ci sono i soldi per mantenerle? Chiederò al prossimo consiglio comunale spiegazioni al Sindaco.
MA QUALE PARTITO DELLA LIBERTA'?
Monica Castro - Capogruppo Pdl
IDEOLOGIE TRAMONTATE
lunedì 22 aprile 2013
Mancano i documenti? La Commissione Affari Istituzionali viene sospesa
Monica Castro - Capogruppo Pdl Calenzano
Una bella iniziativa da importare anche sulla Piana
Basta con la globalizzazione! Appello a tutte le Istituzioni!!!
Dopo aver applaudito e sperato nella ripresa della Richard Ginori a Sesto Fiorentino grazie al gruppo Gucci, l'ennesima crisi si cala nuovamente nella Piana fiorentina. Quella degli esuberi alla Selex Galileo (Finmeccanica). Circa 2000 in tutto il territorio nazionale e pare 55 nell'area fiorentina. Nel dare la solidarietà a tutti i lavoratori, voglio pero' fare un appello a tutte le forze politiche e ai sindacati e cioè di riflettere su questa ennesima crisi e di non parlare sempre per slogan. Ricordo infatti che la storia della Selex e' complessa e fa i conti con il calo degli ordini dall'estero. Il mercato di riferimento infatti subisce anche i contraccolpi dei famosi tagli alla difesa degli Usa. Per sopravvivere bisogna puntare sui Paesi emergenti, razionalizzando il proprio catalogo. Insomma, per sintetizzare, troppo spesso sento parlare anche in Italia di ridurre le spese per le missioni all'estero, per la difesa ecc. Ricordiamoci che poi si ferma tutto un settore con relativi licenziamenti. L'Occidente e' in piena crisi di sistema, una crisi aggravata sicuramente da una globalizzazione spietata che non ci permette di essere più competitivi sul mercato, tutti i paesi devono ridurre le proprie spese, anche quelle per la difesa, non ci resta quindi che vendere ai Paesi emergenti come ad esempio la Cina, l'India ecc, sperando che in futuro non ci facciano concorrenza sleale anche su questo settore, ammesso che non abbiano già iniziato. Anche perché con la nostra crisi, rischiamo di avere una fuga di cervelli non indifferente. Proprio stamani, ho parlato con un giovane ingegnere aerospaziale della Selex che mi ha confermato la sua intenzione ad andare via dall'Italia. Se non gli verra' rinnovato il contratto, un altro genio del settore andrà via, magari in Cina. La Finmeccanica e' una delle industrie italiane attive nella difesa e nell'aerospazio, da sempre un fiore all'occhiello, negli ultimi anni ha assorbito quasi tutte le aziende italiane attive in questi settori, espandendosi anche negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. E' necessario un piano industriale serio a lungo termine ma soprattutto una tutela del settore nel mercato globale. E' giunto il momento di dire basta e di chiedere all'Europa e a tutto il mondo delle regole di mercato uguali per tutti. Facciamo presto perché non c'e' più tempo!!!
Monica Castro
E' l'ora di Matteo Renzi!
Monica Castro
Il centrodestra in Toscana non vuole vincere. Perché?
Un miracolo politico!
sabato 30 marzo 2013
Lettera di un imprenditore a me pervenuta ieri mattina....e davanti a tutto questo la politica continua a litigare. Vergogna!!!
venerdì 29 marzo 2013
La crisi unisce
Risposta al Coordinamento provinciale
venerdì 22 marzo 2013
Replica al segretario del Partito Democratico
Monica Castro
martedì 19 marzo 2013
Una nuova tassa per distruggere definitivamente le nostre aziende
domenica 10 marzo 2013
Ci vuole più coraggio
Vorrei esprimere una grande preoccupazione per la mancanza di sicurezza sul territorio. Non e' mia intenzione addebitare colpe specifiche ma e' evidente, visto l'ultima aggressione avvenuta a Calenzano che il fenomeno e' in aumento e sicuramente sottovalutato da questa amministrazione comunale. Nell'ultimo Consiglio Comunale, ho preso spunto proprio da una mozione presentata dall'opposizione per chiedere al Sindaco più coraggio e soprattutto delle risposte concrete. Il Sindaco ha risposto che le risorse sono insufficienti ma questa non e' una giustificazione accettabile. E' dal 2009 che denuncio questa situazione, i cittadini sono sempre più impauriti e rassegnati. L'opposizione da anni chiede delle ronde organizzate anche dalle stesse Associazioni presenti sul territorio. La sinistra pero' e' sorda. Chiedo dunque al Sindaco come intende agire per affrontare questo grave fenomeno. Mi domando se i cittadini in futuro saranno obbligati a difendersi da soli. Sarebbe gravissimo ma comprensibile. La crisi che stiamo vivendo non migliorera' certamente la situazione. La sicurezza e' un diritto per tutta la comunità che paga le tasse e il Sindaco ha il dovere di garantirla. Voglio esprimere la mia solidarietà al cittadino aggredito, promettendo il mio costante impegno affinché ci sia in futuro più sicurezza sul territorio.
Monica Castro
Proposta per avere più sicurezza
Il caos
mercoledì 6 marzo 2013
Più grillina dei grillini
domenica 3 marzo 2013
VOGLIO SFIDARE GRILLO
Fare ciò che ha fatto Grillo, mi scusino i Grillini e coloro che pur non essendolo, stravedono per il nuovo, non ci voleva poi molto. Chiunque ci sarebbe riuscito. Occorreva ovviamente solo essere “personaggio” ossia uno capace di attrarre persone ad ascoltarlo e questo, uno showman come Grillo lo sa fare. Non ci voleva molto perchè Grillo non è intenzionato a fare politica, il suo intento è proprio quello che nasce dai discorsi da osteria. “Scommettiamo che io sono capace di rompere tutto e di mandarli a casa?” Ecco, questa potrebbe esser stata la frase che ha dato inizio a tutto. Grillo non fa politica perchè la politica è un'altra cosa. Entrare in politica, oggi, vuol dire prendere atto delle cose che gli attuali partiti non fanno e tentare di farle. In realtà Grillo non parla di cose da fare. Parla di mandare a casa; di eliminare gli sprechi; tagliare i costi della Casta, far si' che i Parlamentari se ne tornino a casa ogni due legislature. Tutte cose banali. Io le ripeto da mesi (www.liberitalia.com). Semmai aggiunge ciò che c'è da NON fare, come eliminare la TAV e, cosa assai gradita a tutti anche se i partiti non possono ammetterlo apertamente, il NON euro. Ma gli italiani hanno bisogno di lavoro, di riduzione dei disoccupati, di riduzioni di tasse, di possibile calo dell'inflazione, di ripartenza dei consumi. Insomma hanno bisogno di cose concrete che possono influire sul loro stile e tenore di vita. Una rassicurazione di benessere futuro per i figli. Grillo, tutto questo non lo offre perchè non è nel suo programma. Non ci ha mai nemmeno pensato di risolvere i problemi tagliando i costi della Casta o riducendo gli sprechi (che è poi sempre un termine ed un'azione generica) perchè è utopia. Dire “basta con la crescita del debito pubblico” è pura demagogia. Mi piacerebbe offrire a Grillo il comando, che non vuole, del Governo a patto che, con qualunque arma, garantisca il decremento del debito pubblico. Cambierebbe discorso! Dunque, Grillo si è trovato probabilmente in un bar di un vicolo genovese e mentre beveva un bianchetto ha detto la famosa frase “io sarei capace, se mi ci metto a mandarli tutti a casa”. Poi ha iniziato a pensarci. La cosa lo ha solleticato ed ha messo il naso nel calderone. Non occorreva molta preparazione ne cultura per farlo. Vi sono due coalizioni che vanno per la maggiore. Assieme hanno un bacino del 70%, unitamente a qualche altro partitino. C'è dunque una potenzialità del 30% di persone che non votano, che votano scheda bianca, di indecisi. All'inizio della campagna poi, per molte ragioni, questo parco era molto più ampio. Tra questi ci sono i giovani che votano la prima volta; tutti gli sbandati nullafacenti, un pacchetto di insoddisfatti cronici e quelli che vengono definiti “gli innovativi” ovvero coloro che sono portati a votare qualunque cosa nuova si presenti, indipendentemente dalle idee. C'era dunque questo bacino pronto, offerto su un piatto e lui ci si è buttato. La personalità, la capacità di fare show; la capacità di catturare i giovani che, obiettivamente di politica ne masticano poca e pensano più a rompere gli schemi che non a capirli; la disponibilità di molti indecisi o delusi del loro solito partito hanno fatto il resto. Questa gente non lo ha votato perchè Grillo ha promesso loro di creare nuovi posti di lavoro; di far ripartire l'economia ecc, ecc,: Lo hanno votato solo perchè ha promesso di rompere tutto. Ma rompere non è costruire ne è garanzia che il dopo sia meglio del prima. L'armata di Grillo, che raccoglie tutta l'insoddisfazione trasversale del popolo, è la tipica armata che urla ma non fa. E che dopo aver ottenuto il risultato, sta a vedere come fare. Deve andare a scuola. E gli italiani sorridono di questo come fosse una cosa bella. Dovremmo oggi farci guidare da chi non sa neppure cosa o come fare. Ci sono due cose tranquillizzanti in tutto questo. Gli italiani premiano chi porta novità; chi li fa sorridere e chi promette di punire i cattivi. Ma gli italiani hanno buona memoria e da un giorno all'altro, non da un mese all'altro, capiscono subito se hanno fatto bene o no e sanno far retromarce incredibili. La seconda è che Grillo sta scherzando. La politica non gli interessa. Dice una cosa e poco dopo, l'opposto solo per destabilizzare. Il suo intento è far governare gli altri (cosa che accadrà) stando all'opposizione senza nemmeno farla. Certo, sarà un bel match con Bersani che dopo aver dato contro a Berlusconi, se si alleasse perderebbe la faccia non avendo avuto, come l'avversario, la volontà di allungare la mano per il bene nazionale. Grillo dice: “Noi voteremo quelle leggi che sono in linea con il nostro pensiero”. Che vuol dire? Vuol dire che non farà nulla per migliorare qualcosa per gli altri; dirà solo si se una legge piacerà a lui. Quindi accetterà ciò che fa comodo, lasciando agli altri il compito di governare. Ma lo fa perchè sa bene che le altre due coalizioni possono fare benissimo a meno di lui se si alleano, ed è quello che lui vuole spingere a fare per togliersi la castagna del Governo di torno e proseguire la protesta. Qualcuno lo ha già fatto in passato ed è finita molto male.
In verita' la maggiorparte degli italiani che hanno votato Grillo, lo hanno fatto per disperazione, per protesta contro tutti quei vecchi politici che ormai non hanno piu' niente da raccontare. D'Alema, Bersani, Cicchitto, Berlusconi, Di Pietro, Fini, Casini, Bonaiuti, Bindi, Finocchiaro, la lista potrebbe continuare per ore. Io l'avevo detto alcuni mesi fa, "se i partiti non si rinnoveranno, moriranno!". La malattia e' ormai cronica e l'unica medicina e' una rivoluzione politica seria. Renzi ci aveva provato, nel Pdl invece nessuno e' riuscito ad imporsi per delle primarie serie. Anche perche' ho sentito dire dai miei che le primarie sono uno strumento della sinistra. Bene, troviamone uno di destra. L'importante e' trovarlo velocemente. Io sono una donna libera, non andro' mai in un partito dove non esiste democrazia. Per questo non condivido il progetto di Grillo. Io apprezzo la sua volonta' di cambiare questo sistema. Devo pero' ricordare all'amico Beppe, che non si puo' rivoluzionare un sistema dopo che questo ti ha fatto miliardario. Se non fosse stato per la DC, Grillo a quest'ora, sarebbe povero e sconosciuto. Ricordatevi che rivoluzionari si nasce, non si diventa!!!
Non me ne voglia Beppe per il mio scetticismo, del resto lo sono stata anche nel 94 con Berlusconi. Sara' anche questo l'inizio di un grande amore? Da donna liberale come mi ritengo di essere, sara' difficile che io possa far parte di un movimento come questo. Eventualmente potrei essere disponibile ad un'alleanza!!! Ho conosciuto tanti rivoluzionari nella mia vita, una volta arrivati al potere, sono diventati peggio degli altri, la nostra vera crisi non e' politica, ma dell'intera societa'. Questo e' il vero dramma che ancora la maggiorparte degli italiani, purtroppo non ha compreso. Le rivoluzioni si fanno in piazza e non in Parlamento, Grillo era partito bene ma se e' arrivato a quel palazzo, evidentemente ha gia' fatto degli accordi, vedremo molto presto quali saranno. Io invece sono in quel consiglio comunale, non ho mai fatto accordi, mi dedico alla politica per passione e sulla politica, ho un programma simile a quello di Grillo. Adesso posso dire io ai suoi se non avranno il coraggio di prendersi le proprie responsabilita' "tutti a casa!", anche i grillini!
sabato 2 febbraio 2013
SFIDERO' BEPPE GRILLO
mercoledì 16 gennaio 2013
Cerchi lavoro?
Sarebbe forse utile non pensare a rischiose privatizzazioni ma a strumenti che inducano le aziende ad avvalersi dei canali ufficiali per la ricerca dei lavoratori, in questo modo il mercato del lavoro, risulterebbe davvero più democratico e dunque a mio avviso più efficiente
Uno slogan che e' sempre più di moda e' quello della privatizzazione dei servizi per l'impiego. Ricordo infatti che gli uffici di collocamento non esistono più dal 1987 (legge 56). Nel 2000 muore definitivamente il concetto di collocamento con l'eliminazione di tutte le liste di collocamento, escluse quelle delle categorie protette legge 68/99 che tutt'ora esiste e nascono gli attuali centri dell'impiego. In sintesi i servizi per l'impiego nel settore pubblico, negli ultimi venti anni, hanno subito una profonda trasformazione.
Legge 223/91: le aziende possono assumere senza accedere attraverso le graduatorie delle liste di collocamento
Legge 59/97 "la bassanini", e il successivo Dlgs 467/97, delega delle funzioni e i compiti riguardanti il collocamento dei lavoratori e delle politiche attive del lavoro agli enti locali, anche nell'organizzazione delle attività di orientamento.
L'attività di mediazione tra domanda ed offerta di lavoro può essere svolta dalle agenzie per il lavoro.
Legge n. 196/97 (c.d. Pacchetto Treu), sono istituite le agenzie di mediazione di manodopera.
Dlgs 181/2000 integrato dal Dlgs 297/2002: decadono tutte le liste di collocamento, e' introdotto il termine di "colloquio di orientamento"
D.M. 276/2003 tradotto nella legge 30 "Legge Biagi", diventano operative le attività e i servizi delle "agenzie per il lavoro" di supporto al mercato e di supporto alla ricollocazione professionale.
Dl 251: potenziare i servizi per l'impiego al fine di collegare e coordinare l'erogazione delle prestazioni di disoccupazione e percorsi di formazione e inserimento lavorativo, in coordinamento con gli enti previdenziali preposti all'erogazione dei relativi sussidi e benefici.
Oggi negli attuali centri per l'impiego, si viene accolti con molta gentilezza, si parla di analisi dei bisogni, bilancio di competenze, progetto professionale, ricerca attiva, percorsi d'orientamento, ma non si parla di "vero" lavoro e quindi questi uffici risultano per molti motivi inefficienti ed inutili.
Lo scorso anno sono stati scritti ben due articoli piuttosto diffusi sul tema che mi hanno dato alcuni spunti interessanti. I due interventi sono stati di Giampiero Galli su il Sole 24 " Il rilancio parte dal lavoro", l'altro approfondimento e' di Francesco Giubileo su la Voce "La via inglese del collocamento". Il primo propone la soluzione del potenziamento dell'investimento di risorse pubbliche, per rafforzare i servizi pubblici.
Opposta invece l'idea di Galli, pur avendo rilevato l'incomparabile limitatezza delle risorse pubbliche italiane, afferma che per quanti sforzi si possono fare per rendere efficienti gli uffici del lavoro e coordinarli con l'Inps, e' difficile immaginare che sia il settore pubblico a risolvere il problema. Il collocamento infatti come ho già detto e' stato per anni ed anni, il simbolo dell'inefficienza dello Stato, capace solo di produrre grandi file. Finche' con il d.lgs 469/1996, il legislatore decise, nell'ambito del processo di decentramento delle funzioni amministrative dello Stato agli enti locali, di non affidare direttamente il collocamento alle regioni, che a loro volta tra il 1999 e il 2000, lo assegnarono alle province. Dunque, dopo centinaia di anni di gestione statale inefficiente, si e' preteso che le province disponendo delle limitatissime risorse, trasformassero gli uffici del lavoro, in qualcosa di diverso. E' vero che in questi anni non sono certamente mancate le risorse del Fondo sociale europeo e dello Stato, ma sono stati flussi di sola spesa corrente, non destinabili ad investimenti prolungati, le province non hanno potuto investire in nuovo personale per rinnovare l'inefficiente sistema perché nel frattempo il patto di stabilita' ha fermato ogni buona volontà. L'idea e lo scopo da raggiungere era quello di avvicinarsi al modello sella Danimarca. In Danimarca infatti, ogni impiegato dell'ufficio di collocamento si deve occupare di 17 persone in cerca di lavoro. In Italia invece ogni dipendente ha la responsabilità di circa 150 persone. Un confronto impietoso. In Italia poi abbiamo numerosi problemi legati al lavoro, voglio ricordare ad esempio lo strumento degli ammortizzatori sociali. Questo infatti nato con l'intento di temporanea assistenza ai lavoratori di aziende in crisi, e' diventato nel tempo una pre-disoccupazione vera e propria, con un sistema che non incentiva il ritorno al lavoro e la riqualificazione lavorativa. Il paradosso in Italia e' che più di 500.000 persone sono sostenute senza nulla in cambio, dall'altra parte ci sono più di 300.000 posti scoperti nel settore artigianale che farebbe buon uso di risorse umane ed economiche. Evidentemente il sistema creato negli ultimi 20 anni non sta dando buoni frutti. Eppure l'unico problema sponsorizzato per i vari sindacati, e' quello dell'articolo 18. Mi sembra che i problemi siano altri.
E' anche giusto ricordare che ai sensi dell'articolo 1, comma 1 della Costituzione "L'Italia e' una Repubblica democratica fondata sul lavoro". Il lavoro dunque e' un diritto fondamentale del cittadino italiano che deve essere garantito dallo Stato e gli altri enti che con esso concorrono a costituire la Repubblica. Essendo un diritto, le prestazioni ad esso connesse non possono che essere rese dal pubblico, finanziate dalla fiscalità generale. Il privato deve poter intervenire secondo il (trattato UE), non e' consentito un monopolio pubblicistico dei servizi per il lavoro.
Negli ultimi mesi ho fatto una piccola ricerca sul territorio, le agenzie interinali, nate come funghi in autunno, sono sempre più criticate. Ultimamente propongono lavori poco interessanti, porta a porta, contratti nei centri commerciali per i weekend e comunque non si capisce quali siano i loro criteri di valutazione e meritocrazia nella seleione del personale. Molte persone che si sono rivolte a loro dichiarano di non essere mai state chiamate nonostante avessero i requisiti richiesti. Molto spesso queste agenzie sono gestite da multinazionali. Dall'altra parte ci sono i vari centri per l'impiego che ormai hanno, come ho già detto, un unico scopo di formazione e orientamento. E' evidente che l'unico modo che hanno i lavoratori in cerca di un impiego e' quello della conoscenza, parentela oppure porta a porta o internet. Le conseguenze sono evidenti, chi cerca personale si rivolge agli amici, parenti o direttamente ai propri lavoratori già impiegati nell'azienda, oppure contatta un'agenzia interinale. La prima soluzione e' la preferita. Negli ultimi mesi, facendo un tour per le varie aziende del mio territorio, alcuni imprenditori mi hanno effettivamente confermato questa situazione. Loro stessi mi hanno confessato di avere problemi con le agenzie interinali e di preferire una gestione pubblica efficiente. Ad esempio, potrebbe essere lo stesso comune a fare da mediatore tra le aziende e i propri cittadini che cercano lavoro. Per assurdo ci potrebbero essere nel solito paese datori di lavoro in cerca di personale e disoccupati che non riescono a trovarlo a volte anche per pigrizia o per mancanza di coraggio o carattere. So di tornare indietro, ma sono più che convinta che le assunzioni dovrebbero passare per i vari centri dell'impiego pubblici, magari anche finanziati da privati. Intorno a questo argomento c'e' un silenzio assordante. Eppure basta pubblicizzare sui vari social network il problema e subito non mancano messaggi di protesta, ad esempio:
"le agenzie interinali? Una vergogna. Chi paga il guadagno delle agenzie interinali? Facile...il lavoratore! Le agenzie che fanno da intermediari tra il disoccupato e l'azienda che ha bisogno di un lavoratore, il guadagno dell'agenzia sta nella differenza tra il corrispettivo orario pagato dall'azienda alle agenzie e il corrispettivo orario pagato dall'agenzia al disoccupato.
Ricordo che le agenzie interinali sono state legalizzate da un governo di centrosinistra l'art. 1 del pacchetto Treu, l'attuale Presidente della Camera era Fausto Bertinotti.
L'intermediazione in Italia e' vietata, solo questa e' un'eccezione. Le solite buffonate all'italiana.
C'è poco lavoro ma le agenzie interinali nascono come funghi, le aziende assumono per convenienza persone per periodi limitati con molteplici convenienze economiche e ciò che resta e' per l'agenzia, il resto, briciole al povero operaio....han creato un meccanismo infernale". Dopo questi commenti ricordo che le agenzie interinali non guadagnano sulla busta paga del lavoratore, ma sarà il datore di lavoro a fornire alla società una determinata percentuale aggiuntiva in base agli accordi sottoscritti. Ad esempio, se un determinato lavoro e' retribuito con dieci euro l'ora, l'agenzia chiederà all'azienda per il suo iscritto undici euro, guadagnando così un euro. Mi chiedo, chi vigila su tutto questo? Siamo sicuri che dietro non ci sia un meccanismo di caporalato autorizzato dallo Stato? Continuerò questa mia battaglia che porterò all'attenzione della politica locale e nazionale, chiudo questa mia analisi con una frase presa proprio da un amico di Fb che sull'argomento mi ha scritto " L'intermediazione di manodopera e' vietata ma non l'intermediazione del lavoro.....che razza di legge e' questa?".