martedì 18 gennaio 2011

TUTTI AD ARCORE!

Caro Sindaco se non hai soldi vai ad Arcore!
Alle varie riunioni sul bilancio, il Sindaco Biagioli non solo ha annunciato i tagli ai libri scolastici ma anche al post scuola che sarà affidato a privati, tagli ai trasporti ( saranno abolite le linee del 303 e del 74 ), etc, mentre non saranno toccati gli investimenti, la cultura (quella di sinistra) e il sociale.
Insomma il Comune non trova 20 mila euro per i libri, potrebbe ad esempio eliminare quell'odioso giornalino di propaganda politica chiamato " Per quale Comune ", oppure dare qualche euro in meno alle solite Associazioni amiche.
Eppure una delle mie sicurezze è sempre stata che la sinistra difendesse tutti gli articoli della Costituzione e in modo particolare a Calenzano cercasse di assicurare una scuola di qualità per tutti mettendo delle proprie risorse anche quando quelle statali non sono sufficienti. Ma mancano 20 mila euro....dove si trovano?
Gli investimenti non si toccano, perbacco un museo in cima alla Calvana mica ce l'hanno tutti! Noi sì...ma non abbiamo più 20 mila euro per pagare i libri ai bambini, più che una spesa per le famiglie direi "un simbolo" per tutti.
Si parla di "tagli" del 4-5% non mi pare una grossa percentuale. Bisognerebbe invece dire che non è tanto un problema di tagli ma di minor entrate, visto che le tasse di pubblicità, la Tosap e gli oneri di urbanizzazione sono diminuiti. Quindi nelle casse del Comune entrano a causa della crisi meno soldi. Ma questo accade anche a livello nazionale. Il Governo infatti ha tagliato una piccola percentuale di rimborsi, per mettere i Comuni in condizione di risparmiare razionalizzando le spese, non tagliare i servizi come accade a Calenzano.Insomma si potrebbe sintetizzare che prima i vari amministratori in un periodo favorevole hanno investito, " E' assurdo fare il mutuo per comprare la Ferrari e poi non avere neanche i soldi per poterla mantenere". Ora il Sindaco chiede ai cittadini di condividere dei "sacrifici" perchè c'è la crisi e ci sono i "i tagli", ma come mai non sono mai stati condivisi "gli investimenti"?. "Chi semina...raccoglie", ma qui a Calenzano è sparito anche il seme ed oggi non abbiamo niente da raccogliere! Caro sindaco, adesso non ti rimane altro che fare come il Renzi, andare a mendicare ad Arcore! Anzi, potresti andarci con l'ex primo cittadino, il signor Carovani, uno dei maggiori responsabili di tutti questi debiti.

RIAPRIAMO LE CASE CHIUSE

Nel 2010 le sanzioni emesse nel Comune di Calenzano dagli organi preposti per il rispetto dell
Certamente questo numero di multe non è sufficiente per contrastare il fenomeno. Subito dopo l'ordinanza del Sindaco, feci presente le mie perplessità che ora sono più che mai confermate. Non abbiamo infatti le risorse necessarie per far rispettare questa ordinanza, le forze dell'ordine sono poche, servirebbero più ore da destinare al progetto notturno portato avanti dalla polizia municipale. Il fenomeno della prostituzione sul nostro territorio è sempre presente e ci sono alcune zone dove non è sostenibile per i residenti o per chi ha delle attività commerciali ed è costretto ogni giorno, con i propri mezzi a pulire lo sporco prodotto da chi usufruisce di sesso a pagamento.
Proprio mesi fa mi ha colpito la dichiarazione del Sindaco Biagioli che consigliava al suo collega di Firenze di prendere esempio da Calenzano per risolvere questo problema. Certo ci vuole un bel coraggio per pensare di aver risolto così facilmente un fenomeno così complesso. E' vero lo scorso anno il problema era diminuito, grazie ai numerosi articoli usciti per mesi sulla stampa locale, che avevano portato il Sindaco a richiedere più controlli. E' bastato un po' di silenzio generale per far tornare il fenomeno ai livelli di due anni fa.Anche a Firenze soprattutto nella zona di Novoli, la prostituzione è presente e basta fare un giro la sera per rendersi conto della situazione a mio avviso molto grave.Sono consapevole che questo argomento andrebbe esaminato seriamente dal Governo a livello nazionale, ma la cosa che mi preoccupa di più è il silenzio di tutti i partiti che sembrano disinteressati a questo problema.La prostituzione per strada è una vergogna per un paese civile come il nostro senza contare che dietro questo mondo si nasconde anche quello dello sfruttamento minorile e dello spaccio di droga, per non parlare del problema sanitario.Queste prostitute/i non sono sottoposte/i a dei controlli periodici sanitari e possono trasmettere malattie infettive molto pericolose.Un'altra questione a mio avviso grave è l'evasione fiscale, non è giusto che un lavoratore dipendente o autonomo deve per legge pagare le tasse, mentre chi decide di vendere il proprio corpo per lucro, sia esonerato dal pagamento.La legge è uguale per tutti, questo lo dice la Costituzione italiana, evidentemente non è così.Sono sempre più convinta che sia necessario riaprire le vecchie "Case Chiuse", è l'unico modo per controllare questo fenomeno che permetterebbe anche ai Comuni in futuro di fare cassa e di destinare questi soldi alle forze dell'ordine per eliminare del tutto il problema.
Questo paese ha bisogno di scelte forti che possono risolvere del tutto i problemi, per eliminare questo fenomeno ci vuole anche meno ipocrisia da parte di tutte le Istituzioni che troppo spesso fanno finta di non vedere. Presenterò al prossimo Consiglio Comunale un Ordine del Giorno con una proposta di legge, chiederò che sia inoltrata direttamente al Ministro Carfagna.
 
Il Consigliere Comunale Pdl Monica Castro
'ordinanza n.184 del 07.08.2009 ( contro la prostituzione per le strade ) sono state 47.

UNA SCUOLA MODERNA

Gli ultimi dati della disoccupazione giovanile sono allarmanti. Ma se da un lato esistono questi numeri così importanti, dall'altro ci sono molte aziende di diversi settori che si denunciano di non trovare personale apprendista da assumere.
Le cose sono due, o i giovani non hanno più voglia di lavorare, o la maggior parte ha fatto studi diversi e non sa adeguarsi ad altre richieste del mercato.
Questo Governo si sta impegnando per la riforma della scuola, necessaria ad eliminare gli sprechi e dare più formazione e meritocrazia ai docenti.
L'importante sarà non sottovalutare certi dati che ci fanno capire l'importanza di una formazione scolastica più vicina alle necessità delle aziende.
Uno dei problemi di questo paese è che ci sono troppi laureati in materie non più richieste dal mercato del lavoro.Quest'ultima infatti viaggia e si evolve con una velocità impressionante mentre la nostra scuola è ormai ferma da troppo tempo.
Tutte le grandi riforme sono spesso contestate e criticate, questa lo sarà certamente ma la cosa importante per il nostro Governo sarà quella non tanto di averla iniziata quanto di poterla concludere. Le riforme fatte a metà non sono mai servite a niente se non a fare ancora più confusione.

REFERENDUM FIAT

S
 
Giovedì e Venerdì saranno due giorni decisivi per uno dei referendum aziendali più discussi nella storia del mondo del lavoro.
La globalizzazione ci impone nuove regole per essere più competitivi.
La realtà è davanti agli occhi di tutti gli italiani di buon senso, il nsotro paese a causa di molteplici problemi che non sto qui ad elencare, non attira più investimenti stranieri ma la cosa più preoccupante è che allontana anche gli industriali italiani che preferiscono scappare all'estero per intraprendere nuove avventure imprenditoriali più redditizie.
Ho molto apprezzato l'intervento degli ultimi mesi fatto dal nostro Parlamentare Europeo Paolo Bartolozzi, che giustamente ritiene in un momento così difficile per l'economia mondiale e quindi di crisi per moltissime aziende italiane di mettere avanti prima il lavoro e poi i diritti dei lavoratori che comunque sono importantissimi.
Sì, è proprio così, l'elemento principale e essenziale che già da tempo scarseggia nel nostro paese è proprio il lavoro.
Senza di questo non ci possono essere neanche i diritti, questa è la verità che è difficile da accettare soprattutto per chi come me svolge attività sindacale con convinzione e passione.
Ho sentito in questi giorni parole molto dure nei confronti dell'amministratore delegato, Marchionne. Non dobbiamo scordarci che quest'uomo dovrà affrontare a sua volta una delle più grandi crisi economiche della storia e per far questo dovrà necessariamente razionalizzare i costi, organizzando in maniera più produttiva i vari stabilimenti soprattutto quelli italiani che ormai sono noti per non essere competitivi. Marchionne sarà anche troppo severo nei suoi modi di affrontare il problema ma forse è l'unico modo per far capire a molti italiani che il mondo del lavoro sta cambiando e se non ci adegueremo anche noi, finiremo per restare esclusi dal mercato internazionale.Per la Fiat ci sono infatti due possibilità, riorganizzare la produzione italiana o trasferirla in altri paesi più convenienti.
E' vero, qualche diritto in meno ci sarà, ma quell'accordo è l'unica salvezza, almeno per ora di tutti quei posti di lavoro.
Mi auguro come sindacalista ma anche come donna impegnata in politica che prevalga il senso di responsabilità di tutti perchè in gioco c'è la sopravvivenza di tantissime famiglie italiane.
i' o no

LA CRISI DELLA PIANA

La crisi si fa sentire da molti mesi anche in quella zona che fino a poco tempo fa era considerata una delle pi
Molte aziende importanti hanno chiuso o si sono trasferite, altre si trovano in seria difficoltà a causa della crisi economica e del difficile accesso al credito.
Una timida ripresa c'è ma è lenta e non è percepita da tutti, anzi sono pochissimi i settori interessati.
Il problema non è solo la crisi economica, ma la mancanza delle infrastrutture che in tutta la zona sono da sempre insufficienti.
Anche la Confindustria è intervenuta denunciando questo problema che sicuramente rallenterà la rispresa economica.
La politica locale però sembra non ascoltare questi appelli o forse sarebbe meglio dire che è troppo occupata a risolvere i problemi interni al proprio partito.
Sulle più importanti infrastrutture che interessano questa zona ci sono infatti posizioni diverse da parte dei sindaci, del presidente della regione Toscana e della provincia di Firenze.
Due esempi eclatanti sono l'aereoporto e il termovalorizzatore.
Insomma siamo di fronte ad una politica che non è in grado di prendere decisioni importanti nonostante faccia parte dello stesso partito.
Per ora sono riusciti a trovare un accordo solo sulla "Città della Piana", un altro carrozzone politico inutile che il Partito Democratico propone per risparmiare su alcuni servizi che in realtà però porterà sicuramente altre spese.
Nel frattempo le aziende continuano a soffrire in silenzio, c'è comunque da fare un osservazione a mio avviso molto importante. La globalizzazione ci impone nuove sfide di mercato. Le piccole e medie imprese, fondamentali per l'economia italiana, per affrontarla dovrebbero cominciare a cambiare e a evolversi e coalizzarsi tra loro.Solo in questo modo potrebbero avere più agevolazioni, maggior finanziamenti e soprattutto minori costi di gestione.
La politica locale dovrebbe lavorare per rendere questo territorio nuovamente attrattivo per le nuove imprese ma per fare questo occorre destinare più risorse alle infrastrutture e incentivare delle valide politiche di detrazioni fiscali, ma soprattutto dovrebbe decidere cosa che nella "Piana fiorentina" sembra praticamente un miracolo!
ù ricche, "la Piana fiorentina".

giovedì 6 gennaio 2011

ORDINE DEL GIORNO CONSIGLIO COMUNALE 30 DICEMBRE 2010

Al sig. Presidente del Consiglio
                                                    
Consiglio Comunale del 30/12/2010

ORDINE DEL GIORNO: DETRAZIONI SPESE SCUOLA PUBBLICA E PRIVATA

Premesso che,
 l’articolo 29 della Costituzione riconosce i diritti della famiglia dettando prioritariamente il dovere e il diritto dei genitori a mantenere, istruire ed educare i figli, prevedendo sussidiariamente , all’art 30, che solo in caso di incapacità dei genitori la legge provveda a che siano assolti i loro compiti; l’articolo 33 riconosce anche il diritto di enti privati a istituire scuole e istituti di educazione e, nell’articolo 34, si afferma che i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi e connette l’esercizio effettivo del diritto all’istruzione al conferimento di borse di studio, di assegni alle famiglie e di altre provvidenze da attribuirsi per concorso.

Condividendo che,
 lo Stato, nel rispetto della Costituzione, debba legiferare per garantire a tutti il godimento di diritti costituzionalmente garantiti.

Visto che,
 l’attuale Governo sta cercando delle soluzioni più adeguate per consentire a tutti i cittadini di godere di sgravi e/o benefit per i servizi scolastici attraverso lo strumento della detraibilità fiscale.

Considerato che,
 nel modello di dichiarazione dei redditi 730 o Unico, quando si parla di detrazione di spese per istruzione dei figli o altri familiari a carico, la norma fa riferimento espressamente alle spese sostenute per la frequenza di corsi di istruzione secondaria, università, di perfezionamento e/o specializzazione universitaria tenuti presso istituti o università italiane o straniere, pubbliche o private, in misura non superiore a quella stabilita per le tasse e i contributi degli istituti statali italiani. Di conseguenza sono escluse totalmente, in quanto non menzionate, qualsiasi tipo di spesa sostenuta per la scuola primaria.

Visto che,
 tutto il materiale necessario per gli alunni della scuola primaria non è detraibile dalle famiglie nella dichiarazione dei redditi.

Considerato che,
 soprattutto le spese per i testi delle scuole medie e superiori ma anche del materiale didattico obbligatorio per ogni alunno, sono elevate.

Considerato che,
 in questo paese la scuola paritaria con la legge 62/2000 è stata riconosciuta come servizio pubblico.


Considerato che, ogni libero cittadino ha il diritto di scegliere dove far istruire il proprio figlio e può farlo sostenendo una retta mensile che poi non può detrarre.

Condividendo che,
sempre più famiglie sono costrette ad affidarsi a questi Istituti paritari perchè offrono un servizio di custodia più lungo rispetto alla scuola pubblica.

Condividendo che,
la stessa scuola pubblica primaria in alcuni casi non può garantire il tempo pieno, fondamentale per quelle famiglie che svolgono un lavoro full time.

Visto che,
anche i Comuni come ad esempio il nostro hanno istituito un servizio di custodia extra scolastica per fronteggiare i problemi di queste famiglie, attraverso un pagamento di una quota mensile. Questa sarà per molte di loro, non solo una spesa aggiuntiva, ma non potrà essere detratta dalle tasse.

Preso atto che,
nel nostro paese sono previste molteplici detrazioni di imposta  per spese diverse come ad esempio:
premi di assicurazioni, spese per addetti all’assistenza personale, asili nido, per attività sportive praticate dai ragazzi, per intermediazione immobiliare,  per canoni di locazione sostenute da studenti universitari fuori sede,  a favore dei movimenti politici, per organizzazioni internazionali, associazioni sindacali, trasporto pubblico, aggiornamento e formazione insegnanti, erogazioni a favore di istituzioni religiose e molte altre che non sto qui a citare.

Condividendo che,
tutte le forze politiche possono e devono procedere dunque nella direzione della totale parità, studiando concretamente tutti i possibili strumenti di sostegno economico, diretto o indiretto, sia a favore delle famiglie che liberamente scelgono  di educare i propri figli in un istituto paritario sia a quelle che pur affidandosi ad una scuola pubblica non possono detrarre tutte le spese sostenute per l’educazione dei propri figli, tra l’altro obbligatoria, spese anche molto significative soprattutto in un momento di crisi come questo.






                                                Si impegna il Sindaco e la Giunta

A condividere questi principi per tentare di sanare questa palese (e radicata) ingiustizia. Ricordo che questa mia proposta non è proprio innovativa visto che quindici anni fa fu presa in esame dal primo Governo Berlusconi, ma provocò immediate reazioni ostili in quei settori del mondo politico, della burocrazia scolastica e del movimento studentesco, che scorsero in questa possibile riforma un attacco alle “conquiste del ‘68”. Fu infatti subito accantonata e in questi molteplici anni chi ci ha rimesso sono le famiglie italiane.
Si  prega di inoltrare il seguente ODG al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Ministero delle Finanze e al Ministero della Pubblica Istruzione.
                                                             

                                                                                                  Il consigliere comunale
                                                 
                                                                                                   Monica Castro Pivetta