martedì 18 gennaio 2011

LA CRISI DELLA PIANA

La crisi si fa sentire da molti mesi anche in quella zona che fino a poco tempo fa era considerata una delle pi
Molte aziende importanti hanno chiuso o si sono trasferite, altre si trovano in seria difficoltà a causa della crisi economica e del difficile accesso al credito.
Una timida ripresa c'è ma è lenta e non è percepita da tutti, anzi sono pochissimi i settori interessati.
Il problema non è solo la crisi economica, ma la mancanza delle infrastrutture che in tutta la zona sono da sempre insufficienti.
Anche la Confindustria è intervenuta denunciando questo problema che sicuramente rallenterà la rispresa economica.
La politica locale però sembra non ascoltare questi appelli o forse sarebbe meglio dire che è troppo occupata a risolvere i problemi interni al proprio partito.
Sulle più importanti infrastrutture che interessano questa zona ci sono infatti posizioni diverse da parte dei sindaci, del presidente della regione Toscana e della provincia di Firenze.
Due esempi eclatanti sono l'aereoporto e il termovalorizzatore.
Insomma siamo di fronte ad una politica che non è in grado di prendere decisioni importanti nonostante faccia parte dello stesso partito.
Per ora sono riusciti a trovare un accordo solo sulla "Città della Piana", un altro carrozzone politico inutile che il Partito Democratico propone per risparmiare su alcuni servizi che in realtà però porterà sicuramente altre spese.
Nel frattempo le aziende continuano a soffrire in silenzio, c'è comunque da fare un osservazione a mio avviso molto importante. La globalizzazione ci impone nuove sfide di mercato. Le piccole e medie imprese, fondamentali per l'economia italiana, per affrontarla dovrebbero cominciare a cambiare e a evolversi e coalizzarsi tra loro.Solo in questo modo potrebbero avere più agevolazioni, maggior finanziamenti e soprattutto minori costi di gestione.
La politica locale dovrebbe lavorare per rendere questo territorio nuovamente attrattivo per le nuove imprese ma per fare questo occorre destinare più risorse alle infrastrutture e incentivare delle valide politiche di detrazioni fiscali, ma soprattutto dovrebbe decidere cosa che nella "Piana fiorentina" sembra praticamente un miracolo!
ù ricche, "la Piana fiorentina".

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