giovedì 18 ottobre 2012

Il paese dei balocchi, tanti progetti mai terminati, grandi slogan elettorali e troppi debiti!

 
Il nuovo progetto di Dietro Poggio? I soliti slogan di questa amministrazione comunale che non verranno portati a termine. Il Sindaco deve dire la verità, i cittadini sono stufi dei soliti slogan elettorali. In questi giorni è stato presentato il nuovo progetto di Dietro Poggio, ricordo quello delle quattro piazze di alcuni anni fa mai iniziato per mancanza di fondi e ovviamente pagato con i soldi dei cittadini. Per non dimenticare quello faraonico fatto per la stessa zona e mai portato avanti a causa della crisi economica. Il Sindaco chi crede di prendere in giro? In questo comune si parla di tutto, università, centri di ricerca, case, grandi opere faraoniche e musei ma non di lavoro. Troppo facile!!! Mi verrebbe da chiedere al Sindaco, quante case invendute ci sono nella nuova zona dell’Università? E chi le comprerà visto la drammatica situazione economica che stiamo vivendo? Perché farne altre?  Mi risulta che i famosi 5 milioni di euro che mancavano all’appello per ultimare l’Università, sono stati finalmente trovati grazie alla Chianti Banca, visto che il bando pubblico era andato deserto. Vorrei però ricordare che molte banche, forse anche la Chianti Banca, non concedono più prestiti alle piccole e medie imprese in difficoltà o alle persone che con un reddito “normale” e senza ulteriori garanzie, vorrebbero comprare una casa con un mutuo. Perché al Comune gli viene invece concesso ben 5 milioni di euro? Siamo sicuri che i lavori all’Università siano conclusi e che non ci vorranno nuove risorse? Ogni anno spuntano delle sorprese! Di chi è il Comune? Quali garanzie potrà dare alla banca se ha già milioni di debiti? La verità è una, ormai i comuni sono delle società gestite da un amministratore delegato che hanno come primo interesse quello di fare profitti ed investimenti senza pensare ai veri bisogni dei cittadini con l’unica differenza che se una società privata avesse tutti i debiti del Comune di Calenzano, avrebbe già portato i “libri” in tribunale.

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