lunedì 26 marzo 2012

SOLIDARIETA' AI LAVORATORI DELLA MANGANI


La solidarietà per i lavoratori della Mangani, mi sembra scontata, quindi non voglio ripetere la solita frase di molti politici che sono intervenuti su questa vicenda. Del resto con la solidarietà della politica, nonostante sia apprezzabile, questi 32 lavoratori non andranno avanti. Credo che ci voglia qualcosa di più. L’augurio che voglio invece fare a tutte queste persone che si uniscono alle molte altre che sul territorio negli ultimi anni, hanno perso il lavoro o sono vicine a perderlo, è quello di essere forti e di non smettere mai di lottare. Ma soprattutto quello di poter valutare la possibilità di unirsi in un progetto più ampio, per  fondare una cooperativa di lavoratori. Su un progetto del genere, potrebbero benissimo dare il proprio contributo, le istituzioni, cercando di favorire un simile insediamento. Da quanto ho potuto apprendere, uno dei motivi della crisi della Mangani, è stato la mancanza di ordini a causa della difficile situazione economica  internazionale. Voglio però ripetere le stesse parole che ho usato nel mio intervento sulla Ginori di Sesto Fiorentino, a mio avviso, certi prodotti, anche se validissimi, sono ormai fuori mercato a causa dei cambiamenti degli usi e costumi della nostra società. La nostra sfida deve partire proprio da questa considerazione. In futuro andranno avanti quelle aziende che riusciranno a trovare nuovi mercati ma soprattutto avranno nuove idee. In questo caso non siamo davanti ad una azienda che chiude per de localizzare perché ha più convenienza a produrre in altri paesi. La Mangani invece è una bella azienda locale che vuole rimanere in questo territorio ma non ha ordini per andare avanti. Un cambiamento di produzione, la potrebbe salvare. E’ fondamentale che i lavoratori e la proprietà, abbiano nuove idee, e la politica locale faccia il proprio dovere, cioè quello di facilitare dei nuovi investimenti. Voglio ricordare che in questi ultimi anni, molti giovani imprenditori italiani hanno investito “poco” denaro in “grandi” idee e sono riusciti  a conquistare nuovi mercati e ad aumentare il numero dei lavoratori all’interno della loro azienda.  In questi giorni con il mio segretario regionale dell’Ugl, sto portando avanti un progetto che potrebbe aiutare proprio delle situazioni simili a quella della Mangani. Voglio proporre alla politica locale, un nuovo progetto, quello dell’”azienda a costo zero”. Appena lo avrò completato con l’aiuto del mio sindacato, lo presenterò alla stampa e alle varie istituzioni.

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