venerdì 10 dicembre 2010

PER FORTUNA CHE CI SONO I TAGLI

Finalmente vedo che in questo assestamento di bilancio presentato nell'ultimo Consiglio Comunale, ci sono stati dei "tagli", parola che piace molto al Sindaco Biagioli per far continuamente propaganda elettorale e non politica vera sul proprio territorio. Devo anche constatare che lui è in carica come me da due anni e ancora non abbiamo avuto un anno senza elezioni, quindi questo è anche capibile.
Forse per questo da quando sono consigliere comunale vivo in questo paese un clima di eterna "campagna elettorale". Io infatti non li chiamerei "tagli" ma "minor trasferimenti" che è qualcosa di diverso rispetto alla prima affermazione.
Dico "finalmente" perchè ci voleva la crisi, una crisi sicuramente molto pesante per cominciare ad amministrare questo comune in maniera responsabile.
Tante volte nei vari consigli comunali degli ultimi dieci anni alcuni consiglieri di opposizione si sono sgolati per denunciare investimenti folli, opere faraoniche, contributi erogati a pioggia, etc...come si suol dire senza badare a spese! Erano anni positivi.Calenzano allora era un paese ricco, le piccole e medie imprese crescevano e con loro anche le case.
Sì, proprio grazie al famoso "mattone" che questo comune ha vissuto momenti gloriosi che purtroppo non ci sono più.
Vedo infatti cartelloni, cartelli, manifesti, annunci, insomma aramai anche il mercato immobiliare non è più un business anche se ancora si continua a produrre mostri di cemento che rovinano il nostro bellissimo territorio e che andranno a diminuire ancora di più il prezzo del mercato del "mattone".
Che dire, è finito un'era, quella del "benessere generale".
Ormai con la globalizzazione le nostre industrie e piccole medie imprese sono sempre più in difficoltà a causa di vere e proprie regole e politiche di mercato che sembrano penalizzare particolarmente paesi come il nostro. Ci viene chiesto di consumare senza produrre, insomma la catena si è rotta e sarà difficile ripararla se non con sacrifici che sicuramente saranno chiesti ai cittadini, che fanno parte dell'ultimo anello, quello che conta di meno.
Nonostante che Calenzano abbia, fin ora, attraversato un periodo positivo, i vecchi amministratori, alcuni sono ancora tra noi, hanno gestito il denaro pubblico in maniera irresponsabile. Il Comune di Calenzano ha un debito altissimo accollato però alla famosa società Calenzano srl (che di fatto non è visto che ha un solo componente) che pesa e continuerà a gravare sulle tasche dei cittadini per almeno altri trenta anni.
Credo che tutto questo si poteva prevedere. Un buon amministratore non rischia sulla pelle degli altri "i cittadini", amministrare significa appunto "gestire i soldi".Negli scorsi anni sembra quasi che si siano gestiti i numerosi mutui per investimenti che non solo pesano come prestiti ma anche come spese di manutenzione. Se questo Comune non avesse fatto scelte come l'Art Design, la Start, la residenza per non comunitari, il museo della Resistenza, il biogeneratore, il Comune Nuovo, la biblioteca, etc a quest'ora ci sarebbero stati molti più soldi da destinare ai cittadini.
Chiedo a tutti un esame di coscienza perchè credo che sia necessaria una responsabilità generale per poter iniziare un percorso che vada in un unico senso, e cioè quello del "benessere del proprio paese e di chi lo abita".L'altro giorno ho ascoltato un intervento di un'esponente del Partito Democratico alla Camera dei Deputati che contestava al Governo i soliti problemi che in ogni Consiglio Comunale continuo a denunciare a voi. Come dire, invertendo i ruoli, il risultato non cambia! Quindi non mi sembrano corrette le dichiarazioni continue del partito democratico che ci accusa di "tagliare"in maniera sbagliata perchè la stessa cosa possiamo affermare noi sulle loro scelte politiche.
Anche il Governo è vincolato come le Regioni, le province e i Comuni dall'Unione Europea, che quest'anno e ancora di più nei prossimi anni ci imporrà di tagliare per far rientrare il debito pubblico che tutti i partiti hanno contribuito negli scorsi decenni a formare.
Ci vuole un senso di responsabilità comune, bisogna tutti invertire il senso di marcia, basta con le spese inutili, dobbiamo invece cominciare a pensare alla gente che in questo momento più che mai ha bisogno di risposte dalle istituzioni. Ho la sensazione che ancora oggi davanti a questa crisi nella nostra Regione, Provincia e Comune, interessi tutt'altro che la gente, quei cittadini, e sono tantissimi che ancora una volta senza avere niente in cambio, hanno dimostrato fiducia nella politica alle ultime elezioni.
Forse non abbiamo ancora capito che le persone per le quali dovremmo prenderci cura sono, non solo i numerosi cittadini del mondo, riversatisi nel nostro territorio, che godono più considerazione degli italiani.Non solo di quelli che ne prendono ora la cittadinanza, ai quali ci sentiamo in dovere di dare un lavoro, assistenza medica, formazione e anche una casa per integrarsi con noi.
Direi che aiutare il prossimo è lodevole ma sempre e solo dopo che ci siamo preoccupati per la vita dignitosa di chi c'è da sempre.
Questo Comune e chi lo ha amministrato, fino ad oggi ha messo il "carro avanti ai buoi" ha "fatto i conti senza l'oste" con le solite "idee da principi e tasche da cappuccini" ma adesso dobbiamo darci una calmata, anche se credo che oramai non siamo più in tempo. Non è stata la nostra coscienza a farci fermare, ma la grave crisi che stiamo vivendo e mi raccomando che nessuno dia la colpa all'altro perchè la responsabilità della disfatta del nostro paese è di tutti, nessuno escluso "scagli la prima pietra chi non ha peccato".Il nostro Comune da solo non può certamente pensare di risolvere una crisi ch è mondiale e che quindi può essere solo discussa dalle grandi potenze mondiali, occorre però una razionalizzazione delle risorse e una riduzione degli sprechi, insomma per meglio capirsi occorrono i "tagli". Sono convinta che bisogna tagliare in maniera intelligente, ricordo però a tutti che l'unica cosa che può fare questo Governo per tenere i conti pubblici e abbassare il debito è cominciare a "tagliare", che ci piaccia o meno questa è la verità che anche se sarà dolorosa e difficile da accettare è l'unica strada che ogni Ente può intraprendere per iniziare ad uscire dalla crisi. Sta a noi discutere nelle sedi opportune, se ci sono degli errori nella finanziaria, per cercare di migliorarla. Devo dire che sono ridicole le varie manifestazioni, funerali, cartelloni di uomini sdraiati davanti ai Comuni che ogni giorno il Pd inventa per politicizzare una manovra che sa benissimo avrebbe fatto anche questo partito in queste condizioni nazionali.Top of Form 1

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