venerdì 6 gennaio 2012

Basta Casta!

Ci siamo, il 2012 è iniziato, c'è chi dice che sarà un anno dove accadrà qualcosa di epocale e a giudicare dalla situazione economica mondiale, credo che i Maya ci abbiano azzeccato. Forse non finirà il mondo, ma sicuramente con questo Governo, termineranno i nostri risparmi e conseguentemente i nostri sogni per il futuro. Siamo davanti ad una dittatura strana, diversa, globale, il popolo dovrà tornare al suo posto e i poteri forti lo dovranno manipolare a loro piacimento, magari non gli verrà tolto qualche pezzo di pane, l'abbonamento ad internet e alla partita del cuore, ma non avrà più la possibilità economica per emergere o fare qualsiasi cosa per cambiare o migliorare la propria vita. Un popolo "uniformato" è più facile da manipolare. Tutto questo è iniziato sotto la supervisione del grande Presidente della Repubblica. 31 dicembre, prima del grande cenone di S.Silvestro, ha parlato agli italiani chiedendo loro nuovi sacrifici per il paese. Bravo Presidente, da uno che guadagna circa 23.000 euro al mese, mi sembra una richiesta giusta, peccato che non sappia neanche il significato della parola "sacrificio". Ci vuole proprio un bel coraggio! Bene, il suo fedele amico Monti ha già preparato la fase uno che ci ha messo in "mutande", la fase due che non cambierà niente e infatti era quella della crescita e come se non bastasse, oggi ha parlato di fase tre, che se tanto mi da' tanto, ci toglierà anche l'ultimo indumento intimo che ci è rimasto! La situazione italiana è chiara ormai a tutti, chiunque può capire che non esiste via d'uscita da questa situazione, la recessione è inevitabile, la condizione dei ceti medio bassi sarà sempre più difficile e si prevede a causa di un sistema sbagliato della gestione dei soldi pubblici, un periodo piuttosto buio. Chi non sente la crisi in questa situazione sono sempre i soliti, le varie Caste, a partire dai politici per finire ai giudici passando dall'arma, alla sanità, insomma per tutti i settori pubblici la crisi economica non esiste. Io mi chiedo come si faccia a continuare a ritenere un diritto acquisito una pensione di 30.000 euro al mese, oppure uno stipendio di 23.000. Ricordo che questo Governo ha chiesto sacrifici ai lavoratori che queste cifre le percepiscono in un anno e non sempre perchè molti di questi sono in cassa integrazione, quindi non hanno diritto allo stipendio pieno. Si chiedono sacrifici per le pensioni che non solo porteranno problemi di produttività, ma anche di ricambio generazionale, qualcuno mi dovrebbe spiegare dove andranno tutti i giovani diplomati o laureati. Nuove opportunità lavorative non ce ne sono a causa della crisi e della globalizzazione, se non manderemo neanche in pensione gli anziani, come faremo a creare nuovi posti di lavoro? Si chiede di pagare le tasse sempre ai soliti per mantenere un carrozzone pubblico che non sta più in piedi e che manderà tutto il tessuto produttivo italiano in crisi senza via d'uscita. Il problema del nostro paese è che non produciamo più, siamo continuamente presi in giro da aziende che con un marchio italiano e dopo aver fatto fortuna nel nostro paese, delocalizzano le proprie imprese, non solo in Cina o nei paesi emergenti, ma in quelli della stessa Comunità Europea. La politica è ricattata, non può fare niente, gli stessi sindacati hanno paura. Ci siamo fatti fregare dalle multinazionali, che producono a meno nei paesi poveri e continuano a vendere nei nostri senza pagare nessun dazio. E noi cosa faremo? Qualcuno parla di libero mercato, io invece parlo di dittatura di mercato! Sfido chiunque a trovare un apparecchio elettronico fabbricato in Italia con garanzia di produzione di tutta la filiera. Gli unici lavori rimasti in Italia sono quelli pubblici e quelli dei servizi. Possiamo farcela in questa situazione? Assolutamente no. Le poche fabbriche rimaste sono affollate da lavoratori stranieri, i soli che negli ultimi anni si sono adeguati a lavori pesanti, le nuove generazioni italiane, difficilmente amano i sacrifici. Insomma una situazione complicata che nessuno può risolvere se non con un accordo europeo. Ma la Merkel non capisce, chiede solo all'Italia di rimettere il debito pubblico prima possibile, senza comprendere che non è possibile in questa situazione di mercato globalizzato senza regole. Una ditta italiana esonerata dalle tasse, avrà sempre dei costi di produzione superiori rispetto ad una identica situata sul territorio cinese. In Cina costa meno la materia prima, l'energia elettrica, la manodopera, ecc. E i politici cosa fanno? Per ora stanno a guardare, c'è chi dopo avere detto che i sacrifici sono necessari, è andato alle Maldive, chi invece è rimasto a difendere la Casta, e chi forse si rende conto della situazione ma ha paura a parlare per non essere messo in croce dai colleghi di partito. La verità è che non sono consapevoli, visto lo stipendio che percepiscono ogni mese, della situazione drammatica in cui si trova il nostro paese. Questo atteggiamento non è più accettabile. Ci vuole un gesto di altruismo ma soprattutto di responsabilità da parte di tutti, il mondo e la sua economia sta cambiando e i privilegi di una volta non sono più sopportabili dall'opinione pubblica. Si rischia di fare esplodere l'antipolitica che è molto pericolosa. La democrazia ha i suoi costi, quindi il contrario di antipolitica è dittatura. In questi giorni ho sentito difendere Equitalia e il suo amministratore delegato, mi chiedo con che coraggio, pur condannando la violenza, credo che in certi casi sia giustificabile ma è capibile, questo signore che gestisce un'azienda di strozzinaggio percepisce uno stipendio di circa 456000 euro all'anno. Ci rendiamo conto che in questo modo e a queste condizioni l'Italia non può più andare avanti? Ce ne sarebbero milioni di esempi da fare, quello che mi fa arrabbiare come cittadina ma soprattutto come donna impegnata in politica è che l'antipolitica cresce a causa dell'ingordia e dell'egoismo di tutti, solo una presa di coscienza e una seria riflessione da parte delle Caste potrà salvare il nostro paese, altrimenti sarà la crisi ad aggiustare le cose ma questa volta senza pensiero e con molta, troppa violenza.

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