domenica 6 marzo 2011

LE NUOVE FEMMINISTE

Proprio ieri il presidente Berlusconi ha elogiato le donne e ha affermato che in molti casi sono più brave degli uomini. Ancora una volta da antimoralista per natura gli voglio credere. Ma solo le parole non bastano caro Presidente.
Ho sempre difeso Berlusconi, qualcuno mi ha anche detto che il mio profilo di Facebook ha due cose sbagliate, la foto del profilo e il nome....sì, è vero, per l’uomo più odiato dal centro sinistra sarei disposta a lottare contro tutti e tutto.
Ma adesso spero che le parole di questi giorni del Presidente diventino realtà. Se veramente siamo così brave dovremo essere premiate!
In questi giorni ho visto donne scendere in piazza, io le rispetto perchè ritengo che ogni manifestazione civile sia espressione di democrazia, purtroppo però non le capisco.Perchè scendere in piazza contro un uomo che forse avrà commesso qualche peccato nella propria vita privata?
Un peccato inoltre condiviso e desiderato da tutte le persone presenti. No, non voglio manifestare per questo perchè ogni donna e uomo ha diritto di fare nella propria vita quello che vuole, basta che non faccia del male a qualcuno. In questa situazione mi pare che l’unico che si è fatto del male sia proprio Silvio Berlusconi!
Io invece voglio portare avanti altre battaglie per creare una vera uguaglianza tra donne e uomini. Per questo sono favorevole al ddl bipartisan sulle quote rosa nei cda pubblici.Mi piacerebbe che tutto questo possa diventare legge.
Mi immagino tutti quei maschietti incravattati e improfumati che da anni siedono ai tavoli dei consigli di amministrazione come ci rimarrebbero male...Fare posto a noi donne, significa togliere posti agli uomini.
Cari maschietti, le donne non possono servire solo dove piace a voi, dovrete abituarvi a vederci ovunque.
Lella Golfo, Presidente della Fondazione Bellisario, eletta con il Pdl, ha detto una frase interessante “questa legge non è un regalo alle donne ma all’intero paese”. Ha detto bene, noi donne siamo indispensabili e non solo utili! E allora care colleghe Parlamentari ora tocca a voi, fate sentire la vostra voce, la nostra “rivoluzione” non può partire da una piazza bensì dal Parlamento.
Il mondo è fatto metà di uomini e metà di donne perciò non è più sostenibile che dove si prendono le decisioni siedano solo i maschietti.
Abbiamo aspettato fin troppi anni senza una legge, illuse da tante belle frasi dei signori uomini, è arrivata l’ora di legiferare per prenderci ciò che ci spetta da anni.

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